Il  vicesindaco Fusignani incontra una delegazione brasiliana a Mandriole per ricordare “Anita Garibaldi”

Una delegazione brasiliana in visita a Mandriole per ricordare Anita Garibaldi. Con loro il vicesindaco Eugenio Fusignani

Il vicesindaco Eugenio Fusignani ha incontrato ieri una delegazione brasiliana che si trova in Italia in occasione del XIV workshop internazionale del Laboratorio italo-brasiliano di ricerca, formazione e pratiche in salute collettiva promosso dalla Regione Emilia-Romagna e dall’associazione Rede unida.

All’interno del programma che ha caratterizzato questa XIV edizione del workshop, che terminerà il 24 febbraio, non è mancata la visita ai luoghi che meglio rappresentano un legame forte nella storia dei due territori: quello emiliano romagnolo e quello brasiliano, in particolare del Brasile del sud (lo Stato del Rio Grande del sud).I due territori sono uniti dalla figura di Anita Garibaldi, nata in Brasile nel paese di Lagune e morta a Mandriole. Il vicesindaco ha quindi accompagnato la delegazione brasiliana, tra cui erano presenti la vice ministro dell’educazione primaria, Katia Helena Serafina Cruz Schweickardt e Alcindo Antonio Ferla coordinatore generale dell’associazione Rede unida, a Mandriole dove si trova la casa in cui Anità Garibaldi morì.

“È stata – ha affermato il vicesindaco Eugenio Fusignani –  una visita di scambi e di conoscenze che ha avuto anche un momento di commozione quando la delegazione è entrata nella stanza dove Anita è morta. Non solo si è ricordato il percorso di vita di Anita, ma anche come il coraggio e la determinazione per i propri sogni non debbano mai cessare. Un coraggio che la Fondazione Ravenna Risorgimento ha voluto sottolineare promuovendo lo spettacolo teatrale ‘L’attesa: Anita Garibaldi, morte e vita di una regina’, tradotto anche in portoghese e andato in scena anche in Brasile. Una visita che testimonia l’interesse a non dimenticare le proprie radici e la storia che unisce i due territori in un rapporto che – conclude Fusignani – si rafforzerà sempre più nel nome di Anita e di Giuseppe Garibaldi”.

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