Il porto di Ravenna come hub per le fonti energetiche alternative alle russe

Il porto di Ravenna è uno dei pochi del Mediterraneo ad avere un sito di stoccaggio e distribuzione del gas naturale liquefatto

Foto: porto di Ravenna – Marco Nirmal Caselli, Regione Emilia-Romagna A.I.U.S.G.Il porto di Ravenna potrebbe essere uno dei poli per lo stoccaggio e la distribuzione delle fonti energetiche alternative a quelle russe. In particolare per il nostro porto potrebbe passare una delle vie d’ingresso in Italia del gas. La conferma di Ravenna come polo di arrivo e gestione del gas liquefatto, attraverso un rigassificatore, arriva ora anche da fonti governative.Il porto potrebbe quindi essere uno degli strumenti per facilitare la corsa del governo italiano nella ricerca di alternative al gas russo, che sta spingendo il premier Mario Draghi e i ministri, oltre che Eni, a fare il giro dei Paesi produttori per stringere accordi, come quelli con Egitto e Algeria, più altri paesi africani dove il capo del governo si recherà dopo Pasqua. E potrebbe anche accogliere il gas promesso dagli Stati Uniti. Lo scalo, del resto, sembra avere tutte le potenzialità necessarie.Intanto, a 8 chilometri dalla riva, esiste da tempo ed è da tempo inutilizzato, un terminal per l’attracco di grandi navi rigassificatrici collegato a terra da due tubi che consentono l’immissione diretta nella rete nazionale del gas. In pratica la struttura di trasporto è già pronta. Lo scalo ravennate è inoltre uno del pochi del Mediterraneo dov’è presente un impianto di stoccaggio e distribuzione del gas naturale liquefatto. Un impianto operativo da ottobre con serbatoi da 20mila metri cubi.L’idea di Ravenna come via alternativa al gas russo piace al sindaco. «Ravenna ha caratteristiche uniche per ospitare le navi metaniere», conferma Michele De Pascale che rilancia anche l’ipotesi di aumentare l’estrazione del gas dall’Adriatico: «È più conveniente che comprarlo dall’altra parte del mondo». Questo significa disponibilità ad accogliere le navi rigassificatrici e un rigassificatore nell’area portuale.Un progetto sul quale ora concorda anche la Regione tramite l’assessore allo Sviluppo economico e green economy, Vincenzo Colla che recentemente ha indicato proprio Ravenna come “un grande hub per l’energia”. Anche Confindustria Romagna apprezza le parole dell’assessore Colla, ma chiede più coraggio. «Ravenna e il suo scalo – evidenzia Roberto Bozzi, presidente di Confindustria Romagna – hanno esperienze, competenze e infrastrutture adeguate a giocare un ruolo chiave nel delicatissimo momento storico che stiamo vivendo».

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