Il pasticcio dell’appalto IAT a Ravenna: 4 domande in cerca di risposta

Per approfondire la vicenda della gestione degli uffici turistici

La vicenda dell’appalto per la gestione dei servizi di informazione ai turisti di Ravenna appare sempre più un enorme pasticcio che ha tutte le premesse per diventare qualcosa di molto più serio di un semplice esempio di maldestra  amministrazione.

Dopo che il Tar dell’Emilia Romagna ha bocciato la condotta del Comune nel bando per l’assegnazione della gestione degli uffici di informazione e accoglienza turistica (IAT) imponendo di rifare la graduatoria, sono molti gli interrogativi ai quali andrebbe data risposta.

Di che si tratta è presto detto.  Tutto inizia lo scorso aprile quando Ravenna Incoming perde il bando per la gestione degli IAT di cui era stata fino ad allora titolare. Per poco più di un punto di differenza prevale, infatti, la cooperativa sociale Cristoforo con sede a Firenze che ha concorso col marchio The Plus Planet. Ma Ravenna Incoming non ci sta e vuol vederci chiaro su un’assegnazione che appare piuttosto controversa. E così presenta ricorso al Tar dell’Emilia Romagna che il 15 dicembre scorso le dà ragione. Secondo i giudici amministrativi è necessario riscrivere la graduatoria finale decisa da una commissione del Comune di Ravenna per la gara pubblica per la gestione degli otto uffici di informazione e accoglienza turistica, i cosiddetti Iat e Uit. Questo perché la proposta presentata dalla Cooperativa Cristoforo difetta di documentazione mancando vari elementi, in particolare quelli che avrebbero dovuto essere alla base di una parte sostanziale dell’offerta che ha permesso alla coop toscana di ottenere dei punti poi risultati determinanti per la graduatoria finale.

Leggendo le carte, come Più Notizie ha fatto, emergono vari punti oscuri che meriterebbero di essere chiariti.

A questo punto 4 domande sorgono spontanee: 1 Per quale ragione, come è evidente stando alla sentenza del TAR,  la cooperativa toscana Cristoforo è stata oggettivamente favorita nell’aggiudicazione dell’appalto degli IAT, ai danni di un operatore ravennate, Ravenna Incoming, che da sempre gestiva il servizio e vede tra i soci grandi players dell’economia turistica locale, come Mirabilandia, l’Aeroporto di Rimini, il Grand Hotel Mattei e  La Campaza?

2 Come è possibile che all’aggiudicatario siano state riconosciute come valide e meritevoli di un punteggio di 7 punti, determinante per l’aggiudicazione della gara (vinta con uno scarto di 1,4 punti: 80, 625 contro 79,226), le collaborazioni professionali, solo elencate e non allegate come imponeva, letteralmente e indiscutibilmente, il bando di concorso?

3 Chi ha sponsorizzato, a Ravenna, la Cooperativa toscana Cristoforo in questa gara bislacca, in cui si è tentato di sottrarre a Ravenna Incoming un appalto che gestiva egregiamente da sempre? (La stessa commissione aggiudicatrice ha assegnato 60 punti di qualità a Ravenna Incoming, contro i soli 20 riconosciuti alla concorrente aggiudicataria dell’appalto!)

 

4 Il Consiglio comunale di Ravenna intende far finta di niente o promuoverà un’indagine su questa sconcertante vicenda? 

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