“I cento giorni” è il libro di Emanuela Bassi presentato a Milano Marittima

L'autrice prende spunto da una storia di un imprenditore venezuelano realmente accaduta in Romagna un anno fa

E’ in programma nel pomeriggio di domani, venerdì 26 maggio alle 18, al ristorante Al Caminetto di Milano Marittima, la presentazione del libro “I cento giorni”, opera prima della forlivese Emanuela Bassi, noto avvocato (guida uno studio legale con il collega Giuseppe Lozupone) e capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio Comunale della sua città.

Alla presentazione, coordinata dal giornalista Fabio Cavallari di “Tempi”, parteciperanno – oltre all’autore – gli avvocati Mauro Sandri (a cui si deve la prefazione) e Giuseppe E. Lozupone (socio di Emanuela nello studio forlivese), nonché Giovanni Monti, amico e socio di Alfredo Vizcarrondo, il cittadino americano di cui il libro racconta la vicenda. E’ previsto il collegamento video da Miami dello stesso Vizcarrondo.

L’iniziativa sarà introdotta dall’on. Alice Buonguerrieri. Seguirà un brindisi con l’autore.

La partecipazione all’evento è libera. Per questioni organizzative, è però necessaria la prenotazione al 335 254038

la trama del libro

I cento giorni – Viaggio di andata e ritorno dall’inferno giudiziario italiano”, edito dalla prestigiosa casa editrice Guerini e Associati di Milano, racconta una storia incredibile, che ha dell’assurdo, e che invece è accaduta esattamente un anno fa nel cuore della Romagna.

Nello scorso maggio, un imprenditore venezuelano con cittadinanza statunitense, ospite con un amico al Grand Hotel di Cesenatico per partecipare alla Nove Colli, viene arrestato dai Carabinieri sulla base di una richiesta di estradizione dell’autorità giudiziaria venezuelana: l’accusa (per reati finanziari) risale al 1999; l’uomo è sicuro di essere innocente, ma le modalità dell’arresto e la complessità dei rapporti col Paese sudamericano (da anni al centro di una guerra civile) gli creano una situazione davvero complessa. Anche perché a motivare l’arresto è un trattato – quello italo-venezuelano sull’estradizione – datato 1930, che prevede tempistiche di rilascio in libertà provvisoria più lunghe rispetto alle leggi italiane.

Insomma, una brutta situazione. Per fortuna, in soccorso di Alfredo Vizcarrondo (questo il nome dell’arrestato) si muove uno studio legale forlivese, complice un amico comune. Emanuela Bassi, appunto una delle titolari dello studio, si prende a cuore il caso e la persona: e mentre dal punto di vista legale riesce nel corso delle settimane a sbrogliare la matassa, contemporaneamente – durante la fase di libertà provvisoria – ospita Alfredo nella propria casa di famiglia, imparando a conoscerlo meglio e apprendendone l’intera vicenda, per certi versi anche avventurosa.

E’ così che, a vicenda conclusa e causa vinta, Emanuela ha deciso di raccontarne la storia in un libro, soprattutto per evidenziarne l’assurdità di partenza. “Ho voluto scrivere questo libro perché da avvocato e da cittadina mi sono ritrovata a dover combattere con un soggetto senza volto, seppur si potrebbero fare nomi e cognomi, con un meccanismo burocratico che ha messo alla berlina un imprenditore, un uomo serio”, scrive l’autrice in avvio di racconto. Aggiungendo che “narrare la sua storia mi ha permesso anche di rammemorare la mia vicenda umana e professionale, i passi percorsi sino a oggi, l’avventura straordinaria e talvolta difficile per trovare una conciliazione tra gli uominiW.

Biografia dell’autrice

Emanuela Bassi è un avvocato civilista, specializzata nei concordati extragiudiziari, esperta di diritto bancario, nonché di diritto di famiglia e adozioni. Ha patrocinato molte cause di risparmiatori rimasti vittima di fallimenti, frodi e abusi. Svolge la professione dal 1992.

Amante del bello e della bellezza come principi di liberazione dell’umanità, è un’appassionata di arredamento mobili e gioielli antichi. Creativa in ogni ambito della vita, se non avesse intrapreso la via legale, sarebbe stata un’ottima designer.

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