Francesca Boncompagni e Marco Mencoboni al “Rossini Open” a Lugo

due grandi specialisti della prassi esecutiva barocca, in un ricco repertorio di arie e madrigali da Mazzoni a Frescobaldi dedicate all’Amore

Il decimo capitolo del festival “Rossini Open” in programma sabato 12 novembre alle 20.30 spalanca le porte del settecentesco Teatro Rossini di Lugo alla musica di due secoli prima, il tardo Rinascimento e il Barocco, con un intenso recital del soprano Francesca Boncompagni in duo col clavicembalista Marco Mencoboni (entrambi premiatissimi specialisti del repertorio barocco) dal titolo eloquente “Contro Amore”. Trattasi di una significativa antologia di arie e madrigali sul tema dell’Amore nelle sue più varie declinazioni che vanno dal bolognese Marcantonio Cavazzoni (nato nel 1485 e attivo a Urbino) al modenese Mario Agatea nato nel 1620 e morto nel 1699, per un soffio non entrato nel secolo dei lumi. In mezzo le autorevoli voci di compositori come Giovanni Felice Sances, Bartolomeo Barbarino, Domenico Mazzocchi, Rocco Rodio, Sigismondo d’India, Giovanni Maria Trabaci, Barbara Strozzi, Girolamo Frescobaldi, Domenico Obizzi.

 

L’Amore è il protagonista assoluto di questo concerto, l’Amore che toglie il fiato attraverso tutte l’emozioni che è capace di evocare. Si va dall’Amore rabbioso e funesto di Proserpina che risale dagl’inferi per cercare il suo traditore Plutone (Sances), all’Amore insaziabile e libertino di un giovane che gode contemporaneamente delle grazie di Clori, Armilla e Filli (Barbarino). L’Amore nemico, perfido e crudele che rende la vita un Inferno (l’aria “Contro Amore” di Mazzocchi che dà il titolo a tutto il concerto) all’Amore che chiede pietà, la pietà pretesa da chi promette eterna fedeltà, quello dolce di chi aspetterà di appassire come un fiore mai colto (D’India).

 

“C’è poi l’Amore melanconico tipico delle note dolenti della più grande compositrice donna del Barocco Barbara Strozzi – spiega in una nota Marco Mencoboni – e poi, in conclusione, il simpatico gioco erotico di Fileno e Clori dove i baci facilmente si trasformano in ingordi morsi sensuali (Obizzi)”. “Il tutto in un continuo alternarsi di gioia e dolore – sottolinea Mencoboni – dove anche quest’ultimo, il dolore, tema costante della letteratura poetica seicentesca, nel suo malinconico crogiolarsi si trasforma in fin dei conti in un sottilissimo piacere. A sostegno di tutto il repertorio il clavicembalo, lo strumento principe del barocco italiano artefice anch’esso, grazie all’arte dei compositori che per esso hanno scritto, di una grande capacità evocativa”.

 

A interpretare tutto ciò a “Rossini Open” sono stati chiamati due autentici specialisti della materia: il soprano aretino Francesca Boncompagni (Alesssio Tosi e Manuela Custer fra i suoi maestri), vincitrice del Concorso di canto barocco “Francesco Provenzale” di Napoli, artista dalla voce inconfondibile e particolarmente fonogenica, attiva in concerti, opere e registrazioni discografiche al fianco di grandi maestri del Barocco quali William Christie, Philippe Herreweghe, John Eliot Gardiner, Ottavio Dantone e Rinaldo Alessandrini. Al suo fianco siederà al cembalo il poliedrico organista, direttore, musicologo e produttore Marco Mencoboni, già allievo di Ton Koopman e Gustav Leonhardt, oggi docente di clavicembalo al Conservatorio di Frosinone, il quale deve la sua fama internazionale anche grazie al ripristino in tempi moderni di una particolare e antica pratica vocale, ahimè perduta nei secoli, il cosiddetto “Cantar lontano”.

 

INFO: 0545 38542, info@teatrorossini.it, www.teatrorossini.it

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