Flash Mob della Casa delle Donne in piazza a Ravenna

Ogni attivista manifestava con un cartello con scritto “È strage” mentre venivano letti i nomi delle oltre 100 donne che sono state uccise nel 2023.

In corso nella Piazza del Popolo a Ravenna il Flash Mob contro la violenza maschile contro le donne, fenomeno pervasivo, sistemico e sempre più in crescita. Fondamentale per le rappresentanti della casa delle donne scendere in piazza per sensibilizzare su quella che non è esagerato definire una mattanza.

La Casa delle Donne in piazza

Le rappresentanti hanno deciso di scendere in piazza ogni volta che una donna sarà eliminata per mano di un uomo, per dire che non si può più far finta di nulla perché “È strage”. Ogni attivista manifestava con un cartello con scritto “È strage” mentre venivano letti i nomi delle oltre 100 donne che sono state uccise nel 2023.

All’iniziativa hanno aderito moltissime donne, convinte che sia il tempo di agire e far sentire la propria voce, a testimonianza del fatto che il tema è fortemente sentito anche da chi non pratica quotidianamente l’attivismo femminista.

Le tristi statistiche sui femminicidi

Le statistiche continuano a riportare che nel nostro Paese si verifica un femminicidio – cioè l’omicidio di una donna causato da un uomo, per la volontà di sopraffarla – ogni tre giorni. Molto spesso tra vittima e carnefice c’è o c’è stato un legame relazionale (chi uccide è il marito, il fidanzato, l’ex, il padre o un altro familiare).

L’opinione pubblica è stata recentemente scossa dall’efferato crimine che ha posto fine alla vita di Giulia Cecchettin, per mano del suo ex fidanzato: purtroppo si tratta dell’ennesima vittima. Dopo di lei è già stata uccisa un’altra donna, Rita Talamelli, che forse ha suscitato meno scalpore mediatico, ma è un’altra in meno. Alcune sono giovani, altre anziane, alcune madri, altre no, alcune sane, altre malate, ma tutte con una vita davanti, stroncata da un uomo che si è arrogato il diritto di prenderne il controllo fino alle estreme conseguenze.

Questo fenomeno ha radici lontane e non potrà essere contrastato con il solo irrigidimento delle pene o condannato con gesti celebrativi come i “minuti di silenzio”. Serve un’azione culturale ad ampio raggio, che metta in discussione la società patriarcale nel suo complesso, a partire dall’educazione delle giovani generazioni, a scuola, come in famiglia e in ogni luogo di socializzazione. Servono finanziamenti cospicui ai centri antiviolenza. Serve prendere coscienza che un cambiamento culturale è indispensabile ed urgente.

Per informazioni sui flash mob e su come aderire: casadelledonneravenna@gmail.com

Dalla stessa categoria