Festival “Corti da Sogni” a Ravenna e a Lido di Classe. Debutta la menzione “Green Planet”

Al festival parteciparanno cortometraggi provenienti da ventiquattro paesi a testimoniare la forza del cinema che abbatte le barriere create dalle guerre

Foto: Being my mumÈ di nuovo tempo di Corti da Sogni – Antonio Ricci. Questa mattina, nel foyer del teatro Rasi, è stata presentata la 23esima edizione del festival internazionale, organizzato in collaborazione con il Comune di Ravenna – assessorato alla Cultura e con il sostegno della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e la Uicc, che si svolgerà dal 26 al 30 aprile al teatro Rasi.Come da tradizione, le sezioni in concorso presenteranno il meglio della cinematografia mondiale. Saranno proiettate opere in anteprima e cortometraggi che hanno già ottenuto prestigiosi riconoscimenti nei principali festival internazionali come Cannes, Venezia, Clermont Ferrand e Sundance. Tra i protagonisti delle opere proiettate vi sono Alba Rohrwacher, Stefano Accorsi, Colin Firth, Jasmine Trinca.La 23esima edizione presenta le storiche categorie in concorso: European Sogni Award (per i lavori europei), Sogni Fiction (riservata ai corti internazionali), Premio Giuseppe Maestri (opere di animazione), Made in Italy (destinati ai cortometraggi italiani), Mitici Critici (riservata ai cortometraggi per le scuole), Film School (realizzati dalle scuole e università di cinema), Creatività in corto (premio del pubblico) e Frequenze in corto (per i videoclip).A questi premi si aggiunge una novità: la menzione Green Planet che andrà all’opera più meritevole sul tema ambientale e rapporto uomo e natura.I cortometraggi giunti alla fase finale del festival provengono da 24 Paesi: Francia, Turchia, Bielorussia, Spagna, Russia, Italia, Inghilterra, Albania, Iran, Usa, Cina, Egitto, Canada, Senegal, Austria, Estonia, Brasile, Grecia, Malesia, Svizzera, Germania, Israele, Belgio e Danimarca.

«Più forti della pandemia e delle guerre: i registi non si arrendono e ogni anno realizzano opere irrinunciabili per capire in che direzione va il mondo – commentano gli organizzatori del Circolo Sogni -. Complimenti a tutti coloro che non si sono fermati e con caparbietà, fantasia hanno portato a termine progetti sempre più difficili da realizzare. L’augurio è che, come succede dal 2000 (anno della prima edizione del festival), il flusso cinematografico non si interrompa, superando conflitti, emergenze e pandemie. Il circolo Sogni sarà sempre aperto a ricevere le opere provenienti da ogni parte del pianeta, nella speranza di avvicinare popoli e culture. O almeno questo è il nostro sogno, perché non bisogna mai sottovalutare la forza del cinema e la sua capacità di arrivare al cuore delle persone».

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