Ex Farmografica, nuovo stop nelle trattative per la cessione. I sindacati: «Pazienza esaurita»

Le sigle richiedono un incontro urgente per saperne di più sullo stallo tra la multinazionale austriaca Mayr-Melnhof e il gruppo cervese Focaccia.

Nuova fumata grigia per la cessione della ex Farmografica di Cervia. Le trattative tra la multinazionale austriaca Mayr-Melnhof e il gruppo cervese Focaccia, per il salvataggio della storica azienda di confezioni farmaceutiche, sono di nuovo in stallo. A confermarlo è lo stesso Riccardo Focaccia che, con una mail indirizzata a organizzazioni sindacali, Comune di Cervia, Provincia di Ravenna, Prefettura e Assessorato Regionale allo sviluppo economico, ha informato dell’impasse «avendo appurato l’impossibilità di erogazione dei fondi di ricovero».

«Già nei giorni scorsi – spiegano Saverio Monno della Slc Cgil Ravenna, Stefano Gregnanin della Fistel Cisl Emilia-Romagna e Ryan Paganelli della Uilcom Uil Ravenna – mentre si respirava entusiasmo per una cessione che appariva oramai imminente, avevamo richiesto, ad aziende e istituzioni, la convocazione di quel tavolo di crisi che dallo scorso anno sta seguendo l’evoluzione della vertenza. Questa mattina assieme alla disponibilità del gruppo Focaccia abbiamo dovuto prendere atto, con desolazione e stanchezza, di questa ennesima battuta d’arresto».

«Non si conoscono le ragioni di questa nuova frenata nelle relazioni tra le due aziende. Le parti hanno sottoscritto un patto di riservatezza che le vincola al silenzio e vi si stanno attenendo con estrema rigidità. Indiscrezioni vorrebbero che la situazione sia precipitata verso la fine della scorsa settimana, ma non è dato di sapere né come né perché. Inutile ogni commento a questo punto. Confidiamo solo che, proprio a fronte di questa nuova impasse, sia condivisa, non solo tra istituzioni, Rsu e sindacati, l’urgenza di calendarizzare immediatamente un incontro di opportuno chiarimento ed approfondimento».

«Dopo mesi di speranze – concludono Monno, Gregnanin e Paganelli – e oltre un anno dall’alluvione, non accetteremo tentennamenti. Le lavoratrici e i lavoratori chiedono concretezza e serietà e hanno dannatamente ragione. Queste donne, questi uomini, le loro famiglie, la città di Cervia, meritano sobrietà e responsabilità. Non è più tempo di pazientare».

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