Eni demolirà le torri Hamon nell’area dell’ex Sarom. De Pascale: «Sono un simbolo»

L'intervento, secondo Eni, è necessario per ragioni di sicurezza e per far spazio all'impianto fotovoltaico dell'Autorità Portuale. Le torri sono protagoniste del film culto "Deserto Rosso" di Michelangelo Antonioni

Nella giornata di oggi – 27 marzo – Eni ha presentato presso il Comune di Ravenna la Comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila) per la demolizione delle torri Hamon nell’area ex Sarom . La comunicazione di Eni riporta che «l’intervento di demolizione, si rende necessario e non rimandabile anche per ragioni di sicurezza, vista la vetustà e lo stato di conservazione delle torri che risultano interessate da fenomeni di disgregazione con possibile caduta di calcinacci, fenomeno ben visibile e già in essere».

Si tratta inoltre di intervento connesso alla realizzazione del progetto, più volte annunciato da Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro settentrionale, di un parco fotovoltaico per la produzione di energie rinnovabili.

«Eni ci ha comunicato che le verifiche effettuate sulle torri – commenta il sindaco Michele de Pascale – hanno dato esiti negativi in termini di sicurezza, e conseguentemente la definitiva decisione di demolirle. Sebbene non ci risultino atti formali di tutela storico-paesaggistica, le torri rappresentano senza dubbio un simbolo nello skyline ravennate, con cui la comunità ha un legame affettivo, e che sono entrate nella memoria collettiva, anche grazie al filmDeserto Rosso” di Michelangelo Antonioni, opera di riferimento nella storia del cinema italiano».   

«Le torri Hamon – conclude de Pascale – rappresentano inequivocabilmente un pezzo di storia del passato industriale di Ravenna ed è sicuramente d’effetto e in un certo senso emblematico che in una zona dove ieri c’era un grande stabilimento di raffinazione di idrocarburi, oggi nasca un grande polo per la produzione di energie rinnovabili».

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