Ecco la Carta della Carità “I Servizi” dell’Opera di S. Teresa di Ravenna con i progetti per i più fragili

Stamattina presentazione della Carta della Carità "I Servizi" all'Opera di Santa Teresa di Ravenna

La tradizionale festa di Natale che si è svolta questa mattina, 19 dicembre, all’Opera di Santa Teresa del Bambino Gesù, è stata anche l’occasione per presentare alla città la Carta della Carità “I Servizi”, documento ufficiale che racchiude i progetti avviati dalla Fondazione a sostegno delle persone più fragili e in difficoltà. Un momento quindi di condivisione, in cui si è brindato con le autorità e associazioni vicine all’Opera di Santa Teresa in vista delle Festività natalizie, ma anche di riflessione e sensibilizzazione sui temi della povertà. Mantenendo saldi i principi ispiratori del suo fondatore Don Angelo Lolli, l’Opera di Santa Teresa risponde tramite i suoi servizi a quelle che sono oggi le nuove emergenze sociali, offrendo accoglienza, conforto e protezione a chi non ha una casa, a chi ha perso il lavoro e si sente perso, a chi fugge dalla guerra, dalla fame e arriva in Italia con la speranza di una vita migliore.

 

“Esistono diverse Case della Carità nel mondo, – afferma l’arcivescovo di Ravenna – Cervia Lorenzo Ghizzoni – ognuna con le sue caratteristiche in base alle emergenze del territorio di appartenenza. Ci sono tanti modi per accogliere e aiutare i poveri e l’Opera di Santa Teresa lo fa tramite i suoi servizi, presentati oggi in questo documento ufficiale. La Carta della Carità illustra il percorso fatto fino ad oggi, con l’aiuto dei collaboratori e volontari dell’Opera, della Caritas diocesana e il sostegno dei religiosi. Stiamo pensando a un progetto per ingrandire la Casa della Carità e realizzare un nuovo dormitorio, così da aumentare le possibilità e capacità di accoglienza dell’Opera di Santa Teresa”.

“La Carta della Carità – spiega Luciano Di Buò, vice direttore dell’Opera di Santa Teresa – offre un quadro d’insieme delle iniziative caritative che la Fondazione, in forte sinergia con la Caritas diocesana, sostiene a tutela delle fasce di popolazione più bisognose. Oltre a essere uno strumento informativo, si pone come mezzo di sensibilizzazione rivolto a quanti vorranno esserci vicini per infondere messaggi di speranza e dare un aiuto concreto a chi è meno fortunato”.

 

Mensa dei poveri, Casa della Carità “San Giuseppe”, servizi Docce e Guardaroba, Spazio della solidarietà “Alla Beneficenza”, accoglienza studenti, accesso gratuito a farmaci e visite mediche, assistenza socio sanitaria a persone anziane e fragili. Questi i progetti della Fondazione che nascono per soccorrere e alleviare le nuove forme di povertà, presenti nel territorio e raccontate questa mattina ai presenti, anche attraverso un video documento. Un vero e proprio documentario che pone al centro le storie delle famiglie accolte nella Casa della Carità, di chi può farsi una doccia calda e cambiarsi gli abiti grazie ai bagni doccia e ai guardaroba messi a disposizione dalla Fondazione o permanere qualche ora al caldo nei suoi locali parlando con il personale dipendente e volontario, davanti a una tazza di caffè o a una piccola colazione.

 

“Come si sconfigge la povertà? Forse non c’è una risposta, ma certamente si può dare una mano a costruire giorno dopo giorno barriere di coraggio e speranza a questo mare di sofferenza. La fede dà la forza per andare avanti nelle nostre vite e per offrirci al nostro prossimo, come persone di buona volontà” aggiunge il direttore don Alberto Graziani.

Da ottobre 2021 ad oggi sono state 76 le richieste ricevute e 46 le persone accolte nella Casa della Carità, nata per l’accoglienza di persone che necessitano di ospitalità temporanea. Alla Mensa dei poveri, che si svolge ogni domenica nei locali dell’Opera di Santa Teresa, i volontari della Fondazione e della Caritas preparano circa 150 pasti (75 a pranzo e 75 a cena). Ad agosto 2022, quando il servizio era attivo tutti i giorni, si è arrivati a 4mila. Con i servizi Docce e Guardaroba, da giugno 2022 ad oggi, sono stati registrati oltre 300 accessi (20% donne, più di 25 ingressi a settimana). Lo studentato dell’Opera accoglie 19 studenti e fino a 25 in quello realizzato in convenzione con l’Azienda Regionale per il Diritto agli Studi Superiori dell’Emilia Romagna (E.RGO), presente sempre nei locali della Fondazione. A circa 55 persone dal 2021 ad agosto 2022 è stato garantito l’accesso gratuito a cure mediche, farmaci e parafarmaci per un costo di quasi 25 mila euro. Hanno ricevuto assistenza socio sanitaria 28 persone anziane e bisognose nel 2021 fino ad agosto 2022, per un costo di circa 230mila euro.[vc_gallery interval=”3″ images=”32692,32693,32694″ img_size=”full”]

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