Foto: Resurrezione di Lazzaro di Francesco ZaganelliA maggio scorso aveva ricevuto 129.083 voti online, vincendo la competizione contro un’opera riminese: oggi è stato possibile visionare lo stato dei lavori sulla Resurrezione di Lazzaro, la grande pala d’altare rinascimentale di Francesco Zaganelli (306 x 450 cm) conservata nella Sala Muratori della Biblioteca Classense. Grazie alla munificenza di Coop Alleanza 3.0, vinto il concorso Opera Tua con enorme partecipazione di pubblico online, il restauro è iniziato nel 2021 ed è giunto ad una fase avanzata, che evidenzia alcuni dei risultati attesi da un restauro che non è un semplice ripristino. La modalità prescelta per i lavori è quella del cantiere aperto, con alcuni appuntamenti durante i quali saranno proposti incontri con il pubblico, che potrà entrare nel vivo delle operazioni grazie alla disponibilità dei restauratori e delle altre figure coinvolte.«Abbiamo scelto di far competere al concorso quest’opera perché finora è stata vista più che altro come l’artistico ma un po’ impastato fondale degli eventi ospitati dalla Sala Muratori. La pala meritava di risplendere per sé stessa e nella sua recuperata integrità – afferma Maurizio Tarantino, direttore della Classense -. Grazie a Coop Alleanza 3.0 e alla valanga di voti ricevuti stiamo per raggiungere il nostro obiettivo».«Si tratta di un’opera di grandi dimensioni e di alto livello, che ricorda il momento storico in cui nella nostra città operava il pittore allora più affermato della Romagna, quel Francesco Zaganelli da Cotignola le cui opere sono oggi in importanti musei internazionali come la Pinacoteca di Brera, il Rijksmuseum di Amsterdam e la National Gallery di Londra, oltre che presso il nostro MAR– aggiunge Fabio Sbaraglia, assessore alla Cultura del Comune di Ravenna -. Rivedere il dipinto ripulito e liberato da eventuali aggiunte arbitrarie potrà riaprire gli studi su questo capitolo un po’ misterioso della produzione di Zaganelli. Mi preme sottolineare inoltre la soddisfazione che proviamo nel vedere questa possibilità raggiunta attraverso la forte spinta che i ravennati hanno voluto e saputo dare al progetto di restauro che testimonia ancora una volta il rapporto profondo che lega la città al suo patrimonio artistico e culturale».La Resurrezione di Lazzaro è un’opera di notevole importanza, non solo per Ravenna, citata anche da Giorgio Vasari nelle sue celebri Vite. Il decano degli storici dell’arte, in visita presso il monastero di Classe, vide e apprezzò personalmente l’opera, definita «di una complessità compositiva stupefacente» da Giordano Viroli (1993).Il dipinto potrebbe esser stato lasciato incompiuto dall’autore e completato da allievi e in questo senso il recupero della pellicola pittorica sta già riservando sorprese e fornendo nuovi elementi su uno dei più importanti pittori romagnoli del Cinquecento. Finora l’opera, il cui restauro è già iniziato e ha coinvolto metà della sua superficie visibile, è stata sottoposta ad esami preventivi e puliture da parte del Laboratorio del Restauro di Ravenna, diretto da Ada Foschini e incaricato dei lavori, sotto l’alta e attiva sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini e con la collaborazione del Laboratorio diagnostico del Dipartimento di Beni culturali dell’Università di Bologna (Campus di Ravenna). Il coordinamento delle attività è svolto dall’Ufficio tutela e valorizzazione del patrimonio museale della Biblioteca Classense.L’obiettivo dello studio è quello di caratterizzare i materiali e la tecnica esecutiva del dipinto, attraverso la comprensione delle tecniche di progettazione, del processo creativo e di trascrizione dell’idea originaria dell’artista, nonché di valutarne lo stato di conservazione e indagarne la storia conservativa per supportare l’intervento di restauro, in collaborazione con l’Ufficio tutela e valorizzazione della Classense, con il Laboratorio del restauro di Ravenna e sotto il coordinamento della Soprintendenza. Le indagini diagnostiche saranno realizzate in collaborazione con Lumière Technology ed eseguite secondo la modalità del cantiere aperto. L’attività, coordinata da Chiara Matteucci, del laboratorio diagnostico, prevede l’esecuzione delle seguenti indagini: imaging multispettrale, microscopia digitale, spettroscopia di fluorescenza di raggi X e studio delle sezioni stratigrafiche.I lavori sul dipinto non limitano la funzionalità della Sala Muratori, che rimane disponibile per gli eventi del periodo. Per consentire a tutti di seguire e comprendere meglio il restauro, sono stati studiati due appuntamenti denominati Cantiere Zaganelli, durante i quali i restauratori e le altre professionalità coinvolte incontreranno il pubblico e lo faranno entrare nell’opera. Le date sono il 24 marzo e il 13 aprile alle 16.30. Prenotazione allo 0544-482116 o scrivendo a segreteriaclas@classense.ra.it.Cliccando qui è possibile scaricare il video sulla presentazione del restauro del dipinto.