Disastro colposo a Ravenna? Indagini aperte sull’alluvione

Da vedere se nei prossimi giorni le comunità più colpite si costituiranno come parte offesa

Allo scopo di accertare eventuali responsabilità personali imputabili alle disastrose e tragiche conseguenze dell’alluvione di questi giorni, Il Procuratore capo di Ravenna, Dott. Daniele Barberini, ha aperto un fascicolo di indagini per il reato di disastro colposo.

Si tratta di un reato, disciplinato dall’art. 449 del codice penale, che punisce con la reclusione da uno a cinque anni gli eventuali responsabili riconosciuti colpevoli. In taluni casi la pena è raddoppiata, da due a dieci anni.

I delitti colposi

I delitti colposi di danno sono destinati a punire le condotte colpose di chi mette in pericolo particolari beni giuridici e, conseguentemente, la pubblica incolumità. I delitti contro la pubblica incolumità sono tutti contraddistinti dalla ‘diffusività del danno’, tale da minacciare un numero indeterminato di persone, non individuabili a priori.

Si tratta, quindi, di reati cosiddetti ‘plurioffensivi’, cioè in grado di colpire sia la collettività che il singolo individuo.

Dato che l’alluvione ha avuto conseguenze disastrose non solo sulle cose, ma anche sulle persone, con sette decessi, qualora emergessero responsabilità personali, l’ipotesi di reato potrebbe estendersi a quella, ancor più grave, trattandosi della morte di più persone, di omicidio colposo.

Allo stato l’ipotesi di reato è stata iscritta a modello 44, ai sensi dell’art. 415 del codice di procedura penale: contro ignoti. Nel termine indicativo di sei mesi, il Procuratore capo dovrà presentare al Giudice per le indagini preliminari, richiesta di archiviazione ovvero di autorizzazione a proseguire le indagini.

In caso di richiesta di archiviazione il Giudice può opporsi e chiedere la prosecuzione delle indagini. Può pure opporsi la parte offesa, ove nel frattempo si fosse costituta: in tal caso il Giudice decide in Camera di consiglio.

Già nei prossimi giorni sapremo se una o più delle comunità colpite più gravemente dal fenomeno vorranno costituirsi nel procedimento come parte offesa e intervenire attivamente nell’accertamento di eventuale responsabilità personali dei danni subiti e negli sviluppi delle indagini del Procuratore capo.

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