Digitalizzazione del patrimonio di Classense e Mar: vinto un bando da 300mila euro

Il Comune di Ravenna, con le sue istituzioni culturali, Biblioteca Classense e Museo d’arte della città di Ravenna, si è posizionato al vertice della graduatoria del bando “Digital Humanities”, gestito dal servizio Patrimonio della Regione Emilia Romagna nell’ambito del programma regionale Fesr 2021-2027. Il programma è indirizzato allo sviluppo economico e sociale dei territori attraverso i due pilastri della transizione ecologica e digitale, in coerenza con gli obiettivi dell’Agenda 2030 per un’Europa più intelligente, più verde, più connessa, più sociale, più vicina ai cittadini.

“Digital Humanities”

Il bando “Digital Humanities” in particolare è finalizzato al potenziamento digitale della fruizione del patrimonio culturale della regione a partire dalla sua progressiva digitalizzazione intesa sia come strumento di individuazione e conservazione dei beni, sia come impiego delle tecnologie per migliorare la fruizione dei beni e degli istituti culturali attraverso la digitalizzazione del patrimonio culturale di biblioteche, archivi storici, musei e altri istituti e luoghi della cultura.

Mar e Classense hanno ottenuto il finanziamento, con il supporto del Comune di Ravenna, del contributo richiesto di 300mila euro con il progetto “Collezioni digitali ravennati: da Corrado Ricci al XXI secolo”, che prevede un piano di azione triennale e sarà dedicato alla figura di Corrado Ricci, il grande studioso ravennate noto a livello internazionale come padre del concetto contemporaneo di tutela del patrimonio culturale, a cui tra l’altro si deve il riordino della collezione d’arte del Museo cittadino nel 1896. Il progetto, in particolare, verte sulla valorizzazione integrata dei patrimoni delle due istituzioni culturali, con una metodologia che mette in risalto le connessioni tra il patrimonio del Mar e l’archivio di Corrado Ricci, da lui donato alla Biblioteca Classense insieme ai suoi libri.

«Le istituzioni culturali Mar e Classense – commenta l’assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia – si confermano laboratori di innovazione sia dal punto di vista della conservazione sia della valorizzazione del patrimonio, ma anche da quello della partecipazione e dell’accessibilità per il pubblico. Questo bando rappresenta un’occasione importante per accelerare ulteriormente lungo un percorso già avviato nel corso degli anni a partire dalle attività delle due istituzioni realizzate anche con la preziosa collaborazione della Fondazione RavennAntica».

Digitalizzazione e nuove forme di fruizione dei beni culturali

Il progetto implica diversi ambiti di intervento inerenti la digitalizzazione, nuove forme di fruizione di monitoraggio e di gestione del patrimonio culturale, mettendo in risalto le connessioni tra tipologie di oggetti di ambito bibliografico, museale, iconografico e archivistico.

Si prevede, così, la nuova digitalizzazione sia del patrimonio del Mar, con l’aggiornamento del database, sia del Carteggio Corrispondenti del Fondo Ricci della Biblioteca Classense e la creazione di due piattaforme integrate tra loro e con quelle regionali e nazionali, in un ecosistema digitale arricchito da mappe georeferenziate, mostre virtuali, ambienti 3D e laboratori didattici virtuali per le scuole.

Inoltre il Museo d’arte della città intende avvalersi di una ulteriore piattaforma digitale di gestione per la sicurezza del patrimonio storico-artistico per l’analisi di un piano personalizzato sulla base delle criticità della struttura e dei beni posseduti dal museo secondo i principi di Icom Italia (Icom, International council of museums, è l’organizzazione internazionale dei musei e dei professionisti museali impegnata a preservare, ad assicurare la continuità e a comunicare il valore del patrimonio culturale e naturale mondiale, attuale e futuro, materiale e immateriale).

Il progetto complessivo sarà dunque l’occasione non solo di aggiornare e implementare i supporti digitali per la valorizzazione e fruizione del patrimonio bibliografico, archivistico e storico-artistico comunale ma favorirà anche un più ampio accesso alle risorse culturali ravennati a beneficio del pubblico degli studiosi e della cittadinanza.

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