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Dibattito sul rigassificatore a Ravenna. Le ragioni del “no”: rischio incidenti, poca trasparenza

Lungo e acceso è stato il dibattito di questa sera a Palazzo dei Congressi di Ravenna, dove si è tenuto l’atteso incontro pubblico di presentazione del rigassificatore al largo di Ravenna. Alcune cittadine, come le signore Rustignoli e Pasi, hanno espresso anche in modo molto accesso le proprie opinioni, sia sul rigassificatore che sulle modalità di presentazione del progetto, poco aperto ai cittadini. La principale accusa è il continuo sacrificare la città di Ravenna a impianti industriali rischiosi. Secondo questa fazione poi le autorità non direbbero tutta la verità, perché non parlano di tutti gli incidenti a cui questi impianti sono soggetti.

 

Secondo Emanuele Serra, lavoratore in impianto chimico, il rischio c’è ed è inutile negarlo ma c’è in ogni cosa, per cui è giusto fare il rigassificatore. «Non possiamo nasconderci dietro un dito – afferma –, è stata scelta Ravenna perché esistono le competenze. Vogliamo essere tutti tecnologici ma con i problemi nel giardino del vicino»

 

Propositivo l’intervento di Luca Rosetti che si dichiarè favorevole al rigassificatore ma non con questo progetto, così ha proposto delle possibili alternative. Favorevolissimi al rigassificatore il presidente di CNA Matteo Leoni e Roberto Bozzi che ritengono fondamentale queste nuove soluzioni per risollevare l’Italia e hanno ringraziato tutti i tecnici e non che si occupano del progetto.

 

I tecnici si sono prodigati nella risoluzione dei dubbi più grossi esposti come quello del cloro, la cui dispersione sarà limitata e trascurabile. Michele De Vincentis ha rassicurato sul problema degli incidenti dichiarando che devono essere presi in considerazione in base al periodo e alla specifica situazione. L’ingegnere Ruggeri ha affrontato i dubbi e le accuse che sono state mosse a Snam e al progetto. «Il nostro obiettivo è fornire tutta la documentazione necessaria per far conoscere il nostro progetto sicuro e sostenibile – spiega Ruggeri – I progetti alternativi potevano essere molti, ma il progetto più rapido che potevamo utilizzare era a Punta Marina».

 

«Io nutro totale fiducia nei tecnici del settore che si occupano del progetto – conclude il sindaco Michele de Pascale –. Se non nutrissi questa fiducia mi formerei come tecnico per affrontare personalmente il progetto. Gli interventi di questa sera sono stati esaustivi e hanno spiegato con totale onestà tutte le parti del progetto. Dal punto di vista turistico e informativo il danno più grande è la diffusione di fake news».

 

 

Cresciuta a pane e libri porto il mio amore per la lettura su carta. Parlo di opere letterarie da scoprire e di cultura in ogni sua forma. Riduco a 10 ogni vostra domanda o curiosità. Per Più notizie mi occupo delle rubriche letterarie e delle bellezze del territorio.

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