Da Giancarlo Giannini a Patty Pravo tutti gli appuntamenti del “Prospettiva Dante 2023”

Il festival è in programma dal 13 al 17 settembre e si svolgerà negli Antichi Chiostri Francescani, al Teatro Alighieri, al Mercato Coperto e alla Casa Matha

Verde speranza è il colore della XII edizione di “Prospettiva Dante” il festival interamente dedicato al Poeta: dal 13 al 17 settembre.

La manifestazione è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna con il sostegno della direzione scientifica dell’Accademia della Crusca. Sotto il verso «mentre che la speranza ha fior del verde» (Purgatorio III, v. 135) si raccolgono cinque giorni di incontri e spettacoli nel cuore di quella Ravenna che offrì all’esule fiorentino accoglienza e speranza di futuro.

A proporre uno sguardo dantesco sul domani è l’intreccio di ricerca, alta divulgazione e arti che rappresenta da dodici anni lo spirito con cui il festival esplora e celebra la poesia e il pensiero di Dante in tutta la loro profondità e attualità.

Gli appuntamenti, rigorosamente a ingresso libero, vedranno ospiti grandi nomi del mondo dell’arte, dello spettacolo e della cultura. Gli Antichi Chiostri Francescani della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, accanto alla Tomba di Dante, cuore della Ravenna dantesca, sono nuovamente la “casa” del festival, ma il calendario include una giornata al Mercato Coperto, una serata al Teatro Alighieri e un incontro alla Casa Matha – Schola Piscatorum.

La dichiarazione di Domenico De Martino

«Le celebrazioni del VII centenario della morte di Dante si sono intrecciate alla lunga traversata dei tempi della pandemia, ai cui dolorosi esiti, nel territorio della Romagna, si sono aggiunte le gravissime alluvioni del maggio scorso – ricorda Domenico De Martino, ideatore e direttore del festival – In un tempo così difficile non potevamo non avanzare un richiamo forte alla speranza, non consolatoria ma vitale, così come proposto e motivato dallo stesso Dante. In questo quadro si colloca anche il nuovo titolo del festival, Prospettiva Dante: l’opera e il messaggio dantesco devono essere considerati non solo bene statico e immobile da esplorare nella sua fissità, ma anche fondamento e insieme modello di una consapevole e compiuta presenza nel nostro tempo. Per questo abbiamo cercato di aprire il festival a interazioni maggiori con la cultura e l’espressività dei giovani, ricercando, in prospettiva appunto, collegamenti anche con il mondo della scuola.»

La manifestazione, posta sotto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica, ha il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Ravenna, della Fondazione Enzo Bettiza e degli Amici dell’Accademia della Crusca; media partner «QN».

Dalla letteratura al cinema: temi e ospiti del festival

Il 13 settembre

L’apertura del festival è mercoledì 13 settembre, alle 17.30 presso gli Antichi Chiostri Francescani, con i saluti di apertura della manifestazione affidati a Ernesto Giuseppe Alfieri (presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna), Paolo D’Achille (presidente dell’Accademia della Crusca) e Domenico De Martino (direttore di Prospettiva Dante).

Le parole del Poeta risuoneranno grazie a un ospite del calibro di Giancarlo Giannini, tra i più amati e premiati interpreti del cinema, del teatro e della televisione italiani; un attore che, nel corso di una luminosa carriera – ricca di oltre 130 pellicole e collaborazioni con leggendari registi, da Luchino Visconti a Lina Wertmüller, da Mario Monicelli a Ridley Scott – ha dato corpo e voce a personaggi indimenticabili. In questo caso, presterà la propria arte a Dante, sotto la volta del cielo, con letture tratte dalle Epistole, oltre che dalla Commedia.

Segue l’incontro con Innocenzo Cipolletta, presidente di Confindustria Cultura che fra i passati incarichi conta quello di direttore generale di Confindustria, presidente del «Il Sole 24 Ore» e dirigente dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico).

Con l’ironico e dubitativo titolo Impresa e cultura: questo matrimonio (non) s’ha da fare, la riflessione si sviluppa a partire dal riconoscimento del valore educativo, formativo e, perché no?, anche ricreativo della cultura, a cui si accompagna la capacità di generare ricchezza, impiego e innovazione, con importanti ricadute sul tessuto sociale del Paese e sull’immagine dell’Italia all’estero. Si tratta, nelle parole di Cipolletta, di «un patrimonio immenso fatto di tradizioni, storia, ma anche di una filiera industriale che garantisce valore aggiunto e sviluppo sul territorio e oggi più che mai va sostenuta e tutelata».

Non è tuttavia facile officiare e dare stabilità a questo articolato “matrimonio”. Quali possono essere le pratiche virtuose per ricavare tutti i benefici da questa sinergia? Partecipano alla conversazione Filippo Vaghetti di Confindustria Ravenna e l’imprenditore Antonio Serena Monghini.

Alle 21.30 Maurizio Ferrini incontra Dante: il comico che ha conquistato il pubblico del piccolo schermo con il personaggio della Signora Coriandoli – il primo a scoprire la casalinga romagnola e gli altri personaggi di Ferrini fu Renzo Arbore – si confronta con l’immaginario del Sommo Poeta. La prospettiva è quella di un confronto tra le due diverse “culture” attestate al di qua e al di là degli Appennini, lungo quel percorso ben noto allo stesso Dante e assiduamente frequentato nella realtà e nella memoria: Di Romagna e… di Toscana (con Dante).

Il 14 settembre

Giovedì 14 settembre la seconda giornata del festival si apre con il dialogo tra Luigi Federico Signorini, direttore generale della Banca d’Italia, e Antonio Patuelli, presidente della Cassa di Ravenna S.p.A. e di ABI – Associazione Bancaria Italiana. Sotto il titolo «legge, moneta, officio e costume» (Purgatorio VI, v. 146), alcuni passi della Commedia diventano lo spunto per ragionare, da diversi punti di vista, non solo di moneta ed economia ma, come nel verso dantesco, di leggi, di istituzioni e di morale e comportamenti. Coordina l’incontro Agnese Pini, direttrice di «QN Quotidiano Nazionale», «La Nazione», «il Resto del Carlino» e «Il Giorno».

Alle 21 l’appuntamento «Ma Paolo e Francesca, quelli io me li ricordo bene…» è con Davide Guerra, autore della ricerca – di cui è in uscita la seconda edizione per Biblion – dedicata agli echi danteschi nella canzone italiana del XX e XXI secolo: da Antonello Venditti, la cui canzone è citata nel titolo dell’appuntamento, al rapper Murubutu, da Una zebra a pois di Mina a Ragazza paradiso di Ermal Meta, da Argenti vive di Caparezza a Ogni tanto di Gianna Nannini. Dopo tutto, «la distanza temporale e la modifica del gusto estetico non hanno scalfito l’importanza del Poeta e delle sue opere, percepite in tutti gli ambienti come fondative».

Complici del percorso sono Alessandro Di Puccio (direttore del Dipartimento Jazz dell’Accademia Musicale di Firenze), che ha arrangiato i pezzi ed è al pianoforte, e NicoNote, al secolo Nicoletta Magalotti, cantante riminese che si muove disinvolta nei territori di musica, teatro e installazioni.

Il 15 settembre

Venerdì 15 settembre, il festival conquista il Mercato Coperto, luogo ritrovato della storia sociale ed economica di Ravenna e innovativo spazio dedicato alle eccellenze del territorio. Alle 18 MetaDante I: dal futuro a oggi “invade” il Mercato Coperto con una serie di performance che uniscono musica, recitazione e danza, con particolare attenzione al mondo giovanile.

In scena la Q Dance Company (direzione artistica di Carlotta Silvagni, coreografie di Sara Buratti) con Arianne Lafita Gonzalvez Vittorio Galloro, la soprano Vittoria MagnarelloLorenzo D’Alessio all’arpa, Marco Saccardin alla tiorba, l’attore Amerigo Fontani GRV Italia. L’intero evento prevede l’interazione con radio RSE Live Streaming di Ravenna.

Alle 21 è tempo per uno dei più attesi appuntamenti della tradizione del festival: quest’anno il Premio Dante- Ravenna è attribuito a Linus, direttore artistico di Radio Deejay e direttore editoriale del polo radiofonico del gruppo GEDI. Linus (Pasquale Di Molfetta) è uno dei maggiori protagonisti della storia della radio italiana degli ultimi decenni; ha interpretato e accompagnato molti momenti della cultura giovanile non solo musicale, dimostrando particolare attenzione alla lingua italiana e, in alcune occasioni, alla figura di Dante.

La premiazione sarà introdotta dall’intervento di Nicoletta Maraschio, presidente onoraria dell’Accademia della Crusca, su La lingua della radio. Come la televisione, la radio ha contribuito a creare negli italiani il senso di appartenenza a un condiviso mondo di storie, musiche, eventi, tradizioni e nuovi miti; rappresenta inoltre un’inesauribile fonte della lingua, diffondendo ma anche inventando nuovi registri, parole ed espressioni.

Alle 22.30 Meta Dante si riappropria della scena con Cricca, giovanissimo cantante di Riccione che si è fatto notare nel talent show Amici; al suo fianco la Q Dance Company. La serata si conclude con il dj set con Artemis di RSE Live Streaming.

Il 16 settembre

Sabato 16 settembre si ritorna agli Antichi Chiostri Francescani in compagnia di Carmine Abate, scrittore di etnia arbëresche (italo-albanese) che per romanzi e racconti spesso attinge alle tradizioni delle origini e all’esperienza come emigrato in Germania per riflettere sul possibile e necessario dialogo fra culture. Vincitore del Premio Campiello nel 2012 e in lista per il Premio Strega nel 2022, Abate ha scelto di raccontare «lo pane altrui» (Paradiso XVII, v. 59), mettendo in dialogo i versi con cui l’avo Cacciaguida predice a Dante il doloroso esilio da Firenze – il sapore amaro del «pane altrui» di cui dovrà nutrirsi – alla propria esperienza di “esule” migrante tra culture diverse.

La tessitura musicale dell’appuntamento è affidata all’Ensemble Mosaici Sonori (Matteo Salerno al flauto, Luigi Lidonnici all’oboe, Riccardo Paltanin al violino, Elisa Nanni alla viola, Piergiorgio Anzelmo al violoncello).

Alle 21 al Teatro Alighieri, la performance di Amerigo Fontani Vincenzo De Angelis dal titolo Guido, i’ vorrei (il dialogo di Dante con «il primo de li miei amici») precede un momento immancabile di ogni edizione: il Premio Parole e Musica 2023 è per Patty Pravo, icona della canzone nata sotto la stella di Dante. Nicoletta Strambelli scelse infatti il nome d’arte al termine di una serata al leggendario Piper di Roma, quando – circondata da ragazze inglesi che si chiamavano quasi tutte Patty – citò il grido di Caronte «Guai a voi, anime prave!» (Inferno III, v. 84), ricordo degli studi al Conservatorio di Venezia con l’indimenticato prof. Chiarini. Artista coraggiosa, libera e impenitente, la camaleontica diva ha saputo trasformarsi da esponente del Beat a raffinata interprete della canzone d’autore, su testi di Battisti, Conte, Guccini, Paoli, Cocciante, De Gregori, Lauzi, Venditti, Fossati, Dalla, Battiato, Vasco Rossi… In breve, la storia della canzone italiana è passata dalla sua inconfondibile voce, con brani come Ragazzo triste, La bambola, Pazza idea, Pensiero stupendo …E dimmi che non vuoi morire. A introdurre la premiazione Un saluto per Patty con il critico letterario Franco Zabagli (Gabinetto Vieusseux di Firenze).

Il 17 settembre

Domenica 17 settembrealle 11 l’appuntamento di chiusura del festival è alla Casa Matha – sede della Schola Piscatorum, la più antica corporazione al mondo – con Emanuele Banfi (Università di Milano Bicocca, Accademia della Crusca). Glottologo e linguista, si è dedicato allo studio del greco moderno, delle lingue dei Balcani e dell’Estremo Oriente.

Con Tradurre la Commedia in greco nel Novecento: l’operazione “dantesca” di Nikos Kazantzakis, lo studioso propone osservazioni sulla traduzione in versi pubblicata nel 1934 dall’autore dei romanzi Zorba il greco L’ultima tentazione, celeberrimi anche nelle trasposizioni cinematografiche (dirette, rispettivamente, da Cacoyannis e Scorsese). L’operazione messa in atto da Kazantzakis ha a che fare con la “questione della lingua” che interessò la Grecia di quegli anni, alle prese con la scelta tra una lingua puristica e arcaizzante e una “popolare”.

Dal 14 al 16 settembre, il cammino di Prospettiva Dante si intreccia a L’ora che volge il disìo, la lettura perpetua della Commedia presso la Tomba di Dante, realizzata da Zona Dantesca, RavennAntica e Istituzione Biblioteca Classense. Grazie alla collaborazione con il Comune di Ravenna, per tre giorni, sempre alle 17, saranno infatti tre “voci” del festival – rispettivamente Domenico De Martino, Linus e Amerigo Fontani – a rinnovare l’incontro con il capolavoro.

Info e programma dettagliato: www.prospettivadante.it

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