‘Culla per la vita’ a Ravenna: inaugurazione e convegno il 7 ottobre a S. Maria del Torrione

Sarà la quarta in regione su iniziativa dei Medici Cattolici. Un posto dove lasciare i neonati in sicurezza e nel totale anonimato.

È prevista per sabato 7 ottobre l’inaugurazione della prima ‘culla per la vita’ a Ravenna, nella parrocchia di Santa Maria del Torrione. In via Fiume Montone Abbandonato. Consentirà alle donne in difficoltà di lasciare i bambini in sicurezza nel totale anonimato. Un po’ come è capitato a Milano, per Pasqua, quando la vita del piccolo Enea è stata salvata proprio grazie a una struttura come questa, protetta e riscaldata, in attesa dell’arrivo dei soccorsi. Inizialmente l’inaugurazione era in programma per giugno ma poi è stata rimandata a causa dell’alluvione. Anche se gran parte dei lavori erano già terminati, i tecnici ne hanno approfittato per effettuare ulteriori verifiche, così da rendersi conto della necessità di coibentare i muri esterni per evitare un eccessivo riscaldamento interno durante l’estate. Dopo l’inaugurazione la ‘culla della vita’ sarà finalmente operativa.

La quarta ‘culla per la vita’ in Regione. Iniziativa dei Medici Cattolici

Il progetto ha iniziato a prendere forma qualche anno fa su iniziativa dell’associazione dei Medici Cattolici che ha sede a Bologna, ma con uffici anche a Faenza per quanto riguarda la provincia di Ravenna. «Siamo quasi pronti – spiega il dottor Stefano Coccolini –. Stiamo finendo la formazione dei volontari che se ne occuperanno. Si tratta di una decina di persone selezionate principalmente all’interno della parrocchia del Torrione ma anche provenienti da altre zone, già conosciute per il loro impegno sociale. Quella di Ravenna sarà la quarta ‘culla per la vita’ dell’Emilia Romagna, dopo Bologna, Parma e Piacenza. A livello nazionale ne esistono una sessantina che fanno capo al Movimento per la Vita e poco meno di dieci a cura della Fondazione Rava».

Pensata soprattutto per le donne che non partoriscono in ospedale

Per chi è pensata la ‘culla della vita’? «L’intento è quello di evitare il ricorso al cassonetto a chi non va in ospedale a partorire – aggiunge il dottor Coccolini –. A livello nazionale, secondo alcune proiezioni dell’Associazione Italiana di Neonatologia, sarebbero 3mila circa le gravidanze non presenti in ospedale. L’argomento è alquanto delicato, come ben si può immaginare. Ma c’è tutto un sommerso, per lo più legato al mondo della prostituzione, di cui occorre tener conto. Non ci aspettiamo certo grandi numeri. Ma sappiamo, grazie anche all’opera della Comunità Papa Giovanni XXIII di Don Benzi, che c’è una sotto-popolazione di giovanissime donne schiave di varie nazionalità che vive un grosso problema di sicurezza anche in queste circostanze».

Il funzionamento della ‘culla per la vita’

La parrocchia di Santa Maria del Torrione di don Paolo Pasini, è stata scelta per la sua ubicazione, nella prima periferia di Ravenna. Diversi, infatti, sono i requisiti per poter ospitare una ‘culla per la vita’. Anzitutto la raggiungibilità in auto, l’assenza di telecamere, per garantire la tutela dell’anonimato delle donne. Il funzionamento è semplice: la donna o chi per lei arriva e lascia il bambino all’interno della culla, poi passano alcuni secondi che servono per lasciare alla donna il tempo di allontanarsi senza essere vista, quindi scatta un allarme, grazie a una telecamera e ad alcuni sensori presenti nella culla che si attivano con il peso. Immediatamente vengono avvisati i volontari collegati telefonicamente. Il primo che arriva prende il bambino e lo mette in sicurezza, in attesa di consegnarlo ai sanitari del pronto soccorso e poi ai servizi sociali.

Sabato 7 ottobre dalle 9, taglio del nastro e convegno

Il prossimo 7 ottobre, dopo l’inaugurazione con le autorità, si terrà anche un convegno con interventi sul tema dalle 9 alle 12.30. Vi parteciperanno l’arcivescovo della Diocesi di Ravenna-Cervia Lorenzo Ghizzoni per la benedizione della culla, il prefetto Castrese De Rosa, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna Ernesto Giuseppe Alfieri, il direttore sanitario ospedale S. Maria delle Croci Paolo Tarlazzi, il direttore del 118 Romagna Maurizio Menarini, il parroco di S. Maria del Torrione don Paolo Pasini e rappresentanti degli Ordini Professionali, della Polizia e dei Carabinieri, oltre che di varie associazioni, tra cui Acli, Comunità Papa Giovanni XXIII, Movimento per la Vita. In programma anche interventi di professori universitari, fra cui Mirella Falconi dell’Università di Bologna – Scuola di Medicina di Ravenna; Guido Cocchi di Pediatria del Sant’Orsola di Bologna e Luigi Corvaglia direttore di Neonatologia S. Orsola Malpighi Bologna. La ‘culla per la vita’ di Ravenna sarà intitolata a Mirko Coffari, per anni infermiere in ospedale e negli ultimi anni responsabile dell’assistenza ai pazienti dell’Hospice Villa Adalgisa, morto di Covid, e a Federico Minghetti, figlio di un radiologo, morto dopo un trapianto.

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