Concessioni demaniali. CNA: «Ottimo la presa di posizione della Regione, ma non basta»

Le imprese aspettano ancora gli atti normativi promessi, anche tenendo conto della mappatura svolta e della conseguente disponibilità della risorsa spiaggia

Continuano le incertezze sul futuro delle concessioni demaniali marittime. Il ritardo del governo Meloni nel predisporre un intervento normativo di quadro, meglio se concordato con l’UE, appare oggi molto grave. Le imprese aspettano ancora gli atti normativi promessi, anche tenendo conto della mappatura svolta e della conseguente disponibilità della risorsa spiaggia.

CNA Ravenna specifica come siano necessarie immediate e non più procrastinabili risposte. Il disorientamento di un’intera categoria, il blocco degli investimenti e l’impossibilità di progettare su tempi lunghi stanno creando gravi problemi alle imprese e, più complessivamente, al mondo del turismo ed alla filiera produttiva, commerciale e artigianale collegata alla spiaggia.

Ok la direttiva regionale. Ma il governo non aiuta

Apprezzamenti rivolti all’iniziativa dell’Emilia Romagna di prendere le decisioni: «La cosa peggiore – spiegano da CNA – sarebbe andare ad evidenze pubbliche a macchia di leopardo, senza norme di quadro e con criteri differenti comune per comune. Ben venga quindi un lavoro comune tra Regione, Comuni e rappresentanti delle imprese in Emilia-Romagna.

«Ribadiamo, però, con forza – conclude CNA -che è indispensabile, in caso di evidenze pubbliche, una rapida definizione di criteri validi per il riconoscimento degli indennizzi, quantitativi e qualitativi, anche connessi al valore commerciale delle imprese, riconoscendo il positivo ruolo economico, sociale, lavorativo ed ambientale svolto dalle imprese balneari romagnole».

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