Coltivazione clandestina a Castel Bolognese. Sequestrati 30 kg di marijuana e 650 piantine

Un'incendio ha rivelato il contenuto dello stabile. Le indagini proseguono per accertare i responsabili della coltivazione e produzione dello stupefacente

Un casolare interamente trasformato in serra per la produzione di marijuana. Lo hanno scoperto e sequestrato i Carabinieri di Faenza, nelle campagne di Castel Bolognese. È il primo rinvenimento di un impianto del genere nel faentino.

Il casale, anonimo, apparentemente abbandonato, e posizionato lontano da occhi “indiscreti” si prestava molto bene al fine per il quale era stato destinato, garantendo il dovuto riservo alle attività illecite che all’interno vi erano destinate.

Un incidente ha però portato alla luce il suo reale utilizzo, un incendio scoppiato per cause in corso di accertamento ha fatto giungere sul luogo una squadra dei Vigili del Fuoco di Faenza che, scoperta la destinazione d’uso dell’immobile, ha senza ritardo informato il locale comando dell’Arma. 

L’immediato sopralluogo ha permesso ai militari di trovare grandi quantità di canapa indiana in tutti gli stadi di coltivazione: dai semi messi a germogliare, alle piante adulte già attecchite. Sequestrate più di 650 piante di canapa e decine di sacchi in plastica pieni di marijuana già essiccate per un peso totale di più di 30 chili.

La coltivazione clandestina, veniva garantito con l’impiego di attrezzature professionali per il controllo della temperatura, l’areazione forzata e l’illuminazione della coltivazione. L’energia elettrica a la corretta irrigazione dell’intero impianto era assicurata da un sistema di generatori e di autoclave.

Le indagini proseguono per accertare i responsabili della coltivazione e produzione dello stupefacente che una volta immesso sul mercato clandestino dello spaccio avrebbe garantito profitti per centinaia di miglia di euro.

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