Cerimonia in ricordo della tragedia Mecnavi. De Pascale: «Mai più morti sul lavoro»

Carlo Sama (Uil Ravenna): «Già 45 morti sul lavoro nel 2024. C'è ancora molto da fare per raggiungere quota 0. Per costruire un mondo del lavoro più sicuro.»

Si sono tenute questa mattina, in Piazza del Popolo le celebrazioni in ricordo della tragedia Mecnavi e dei 13 lavoratori che in quel terribile giorno hanno perso la vita. Durante la cerimonia è stata deposta la corona sullo scalone del Comune.

Il sindaco prendendo la parola ha ricordato le vittime che nel 13 marzo 1987 hanno perso la vita nella stiva della gasiera Elisabetta Montanari, Filippo Argnani, Marcello Cacciatori, Alessandro Centioni, Gianni Cortini, Massimo Foschi, Marco Gaudenzi, Domenico Lapolla, Mosad Mohamed, Vincenzo Padua, Onofrio Piegari, Massimo Romeo, Antonio Sansovini, Paolo Seconi.

La Mecnavi all’epoca era il più grande cantiere privato dell’Adriatico. A provocare il disastro fu la scintilla di una fiamma ossidrica: da lì un incendio e lo sviluppo di ossido di carbonio e acido cianidrico. I lavoratori morirono asfissiati al termine di una lunga agonia.

Come ricordato anche dal presidente del tribunale di Ravenna dott.ssa Maria Pia Parisi: «Fu una morte terribile, come dei topi in trappola, che segnò allora e segna tutt’oggi la nostra comunità e tutta l’Italia e spinge a riflettere sulla qualità delle condizioni lavorative».

I lavoratori, infatti, morirono asfissiati al termine di una lunga agonia. L’inchiesta mise in luce l’assenza di estintori, la mancanza di vie di fuga, la vetustà della nave cisterna, le dure condizioni di lavoro degli operai, la disorganizzazione del cantiere.

«Sembra che dopo 37 anni non abbiamo ancora imparato nulla. Sono 45 le persone che da inizio hanno perso la vita facendo il loro lavoroil segretario generale Uil Ravenna Carlo Sama, a nome di Cgil, Cisl e Uil ha sottolineando l’importanza della sicurezza sul lavoro – Le morti, ormai non più bianche, continuano. Tragedie come quella della Mecnavi mantengono vivo il ricordo e ci rammentano che c’è ancora molto lavoro da fare per raggiungere quota 0. Per costruire un mondo del lavoro più sicuro.»

«Sono passati 37 anni, ma Ravenna non dimentica. – dichiara il sindaco de Pascale – La memoria di ciò che accadde non deve servire soltanto a muovere la nostra compassione, ma anche come monito quotidiano per il presente e il futuro. Perché al giorno d’oggi non è più in nessun modo tollerabile morire di lavoro. Tutti noi dobbiamo impegnarci di più per promuovere, diffondere e potenziare la sicurezza sul lavoro senza mai abbassare la guardia perché una strage come quella della Mecnavi non si ripeta mai più»

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