Custodia cautelare nel centro di salute mentale per il presunto piromane di Lugo

Durante l'interrogatorio del giudice per le indagini preliminari, ha rilasciato dichiarazioni confuse e parzialmente ritrattato la confessione iniziale

Poco dopo essere stato arrestato dai carabinieri, il 29enne di origini marocchine, presunto piromane di Lugo, aveva ammesso di essere lui l’autore di tutti e sei gli incendi che in due mesi hanno bruciato 16 auto. Poi, davanti al giudice per le indagini preliminari, Corrado Schiaretti, ha parzialmente ritrattato.

Come riportano il Resto del Carlino e il Corriere Romagna, le dichiarazioni sono state confuse, spiegando che le sue azioni erano dovute alla rabbia e al non sentirsi aiutato da nessuno, ma anche che glielo avrebbe detto lo Stato. Così, al termine dell’interrogatorio, il gip ha convalidato l’arresto con disposizione di arresti domiciliari presso il centro di salute mentale.

Le indagini e l’arresto

Da diverso tempo i Carabinieri avevano rafforzato la vigilanza nel centro cittadino con servizi in abiti civili su auto civette, a piedi o utilizzando biciclette, oltre che con un drone e un rafforzamento delle telecamere. Inoltre, insieme al Reparto Analisi Criminologiche del R.I.S. giunti da Roma, avevano anche tracciato il profilo dell’autore, sulla scorta dei pregressi episodi incendiari, stringendo il cerchio su alcuni soggetti domiciliati in città. 

Nella notte tra l’1 e il 2 agosto, intorno alle 2.30, avevano notato una delle persone corrispondente ai profili delineati spostarsi su un monopattino elettrico, senza apparente motivo. E, infatti, poco dopo, lo avevano trovato di fianco alla Fiat Panda in fiamme, parcheggiata in via Risorgimento. L’uomo aveva tentato la fuga ed era rientrato in casa, ma i Carabinieri lo hanno raggiunto ed arrestato in flagranza.

Tutte le auto incendiate a Lugo in due mesi

Il primo incendio di automobili era avvenuto in piazzale Tiziano nella notte tra il 5 e il 6 giugno, dove avevano preso fuoco 4 auto; poi era successo nuovamente in pieno centro storico nella notte tra il 7 e l’8: a soli due giorni di distanza altre quattro auto erano state date alle fiamme. Due auto erano state bruciate nella notte tra l’8 e il 9 giugno, in via Macello Vecchio; poi, nella notte tra il 18 e il 19 giugno, è stata incendiata un’auto in piazzale Tiziano, dove tutto era iniziato. Le ultime auto in fiamme erano state  Infine, nella notte tra domenica 30 giugno e lunedì 1 luglio, in via Marescotti, erano state trovate tre auto in fiamme.

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