Carlo Pertini alla Classense: il futuro del cibo. Tra transizione ecologia ed educazione alimentare

Martedì 2 luglio alle 18 alla Biblioteca Classense di Ravenna, nella Sala Dantesca, incontro a ingresso libero con lo scrittore, sociologo e gastronomo

«Il cibo non è più nutrimento e cura, ma ammala i nostri corpi per via di abitudini scorrette che privilegiano la quantità rispetto alla qualità. Ammala il nostro spirito, perché provoca gravi ingiustizie sociali. E ammala il pianeta, perché è tra i primi responsabili della crisi climatica, di cui poi paga un prezzo altissimo»: è questa la limpida e lucida analisi di “Carlin”, Carlo Petrini, ospite di Ravenna Festival martedì 2 luglio, per la conversazione alle 18 nella Sala Dantesca della Biblioteca Classense, con l’introduzione di Daniele Morelli.

Carlo Pertini, fondatore di Slow Food

Lo scrittore, sociologo e gastronomo, che ormai quarant’anni fa ha fondato Slow Food e che ha dato vita alla prima Università di Scienze gastronomiche, mette ancora una volta al centro della sua riflessione il cibo, invocando la necessità di un’educazione alimentare che passi anche attraverso l’educazione scolastica, strumento indispensabile verso un avvenire sostenibile. Perché “gli interessi della natura coincidono con i nostri. Difenderli a partire da ciò con cui quotidianamente scegliamo di nutrirci può essere il nostro contributo individuale per essere parte del piano”. L’appuntamento dal titolo Il futuro del cibo tra transizione ecologica ed educazione alimentare è a ingresso libero (e in streaming su ravennafestival.live) ed è parte della Via Sancti Romualdi, un percorso di eventi organizzato dall’Associazione Romagna-Camaldoli.

Nell’anno in cui Ravenna Festival ha dedicato la propria XXXV edizione alla riflessione sulla relazione fra uomo e pianeta, quella di Carlo Petrini è una testimonianza che non poteva mancare all’appello: sin dalla stesura del Manifesto dello Slow Food nel 1987, Petrini ha lavorato per dare il giusto valore al cibo, praticando e diffondendo il rispetto verso chi lo produce in armonia con ambiente ed ecosistemi, grazie ai saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali.

Risale a maggio l’appello lanciato da Slow Food per chiedere al governo italiano di inserire l’educazione alimentare come insegnamento obbligatorio nelle scuole di ogni ordine e grado, nella consapevolezza che anche il settore alimentare è alle prese con la disinformazione, il greenwashing, livelli enormi di spreco e forti pressioni globali. Per questo è fondamentale mettere i cittadini – a partire dai più giovani – nelle condizioni di operare scelte di acquisto e consumo consapevoli, basate su informazioni corrette, strumenti e linguaggi appropriati.

Nata ad Arcigola e fondata in Piemonte nel 1986 da Carlo Petrini, Slow Food diventa internazionale nel 1989 come «Movimento per la tutela e il diritto al piacere» e un manifesto d’intenti che pone l’associazione come antidoto alla “fast life”. Si inizia dalla tavola – dal piacere garantito da convivialità, storia e cultura locali – fino a una nuova gastronomia che presuppone anche una nuova agricoltura per la quale la sostenibilità (ambientale e sociale) è imprescindibile. Un percorso che ha portato il movimento a schierarsi per la salvaguardia di biodiversità e tradizioni e l’educazione al gusto e all’alimentazione consapevole, ma anche al Salone del Gusto e Terra Madre, il più grande appuntamento internazionale dedicato al cibo, alla creazione dell’Università di Scienze Gastronomiche.

Ingresso libero. Info: 0544 249244 – www.ravennafestival.org

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