Calcio in lutto: è morto il ravennate Natale Bianchedi, storico osservatore di Arrigo Sacchi

Il ravennate si è spento domenica 14 aprile al Bufalini, aveva 87 anni. Entrato nel mito per il lavoro di reclutamento al Milan di Silvio Berlusconi, che lo chiamava 'il nostro Ministro degli Esteri'

Domenica 14 aprile, al Bufalini di Cesena, è morto Natale Bianchedi, aveva 87 anni. Cordoglio nel mondo del calcio per la scomparsa del ravennate, ex allenatore e braccio destro di Arrigo Sacchi.

Bianchedi è entrato nella storia del calcio per il suo ruolo di osservatore di Arrigo Sacchi, nel grande Milan di Silvio Berlusconi, che lo chiamava ‘il nostro ministro degli Esteri’. Fu suo, tra gli altri, il merito di aver portato al Milan Frank Rijkaard, scoperto durante un viaggio in Spagna.

Prima aveva allenato il Fusignano, poi nei primi anni ‘80 era stato il ‘mister’ del Baracca Lugo e del Bellaria, che militavano entrambe in ‘Promozione’, per poi passare al Russi in serie D.

Il cordoglio per Natale Bianchedi

«l calcio romagnolo, e non solo, è in lutto per la scomparsa di Natale Bianchedi. I tifosi biancazzurri lo ricorderanno sulla panchina del Bellaria Igea Marina negli anni 80 sotto la presidenza di Giovanardi e Zamagni. Fidato osservatore di Arrigo Sacchi, ha collaborato con i suoi preziosi consigli alla creazione del “Milan degli Immortali”», scrive la società calcistica di Bellaria Igea Marina.

«È sempre rimasto in contatto con i suoi “amici presidenti” e tornava volentieri a Bellaria Igea Marina per parlare di calcio, gustare una buona grigliata di pesce ed in occasione del Torneo Daniele Pecci, intitolato proprio alla giovane promessa della squadra che lui aveva allenato. Il Bellaria Igea Marina 1956 e gli amici di sempre, porgono le più sentite condoglianze alla famiglia e lo ricorderanno sempre sul campo ad insegnare calcio ai suoi ragazzi».

A ricordare Bianchedi è anche il giornalista Maurizio Pistocchi, attraverso il suo profilo X: «Che brutto compleanno che mi hai fatto fare: te ne sei andato proprio oggi, di prima mattina, senza poter vedere la partita del tuo pupillo, Ballardini, senza farmi una telefonata. Quelle telefonate che mi facevi tutti i giorni, con la tua voce squillante, la tua enorme competenza calcistica, la tua cultura e la tua voglia di vivere. Addio Natale, sei stato un amico, un maestro e un grande riferimento per tanti».

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