Poche ore al taglio del nastro di BurriRavennaOro. Le anticipazioni

La mostra ripercorre la storia dell’intenso rapporto che Burri, dalla fine degli anni Ottanta, ha intrattenuto con Ravenna.

Inaugura oggi alle 18 la mostra BURRIRAVENNAORO del MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna, dedicata ad uno dei più importanti artisti che l’Italia del secondo Novecento abbia espresso, Alberto Burriapre un ricco cartellone di eventi tra grande arte, design, architettura, creatività e sperimentazione.

«La mostra più attesa dell’anno, – spiega l’assessore Sbaraglia – dedicato al rapporto fra Ravenna e Alberto Burri. La mostra è stata realizzata grazie alla collaborazione con la Fondazione Palazzo Albizzini, collezione Burri, per mettere al centro questa relazione.»

La mostra ripercorre la storia dell’intenso rapporto che Burri, dalla fine degli anni Ottanta, ha intrattenuto con Ravenna. Burri, in una delle sue ultime serie, incarna e trasfigura – nel contrasto di nero e oro, buio e luce – il dialogo con il mosaico storico ravennate.

«Burri conclude la sua vita fra il nero e l’oro – spiega Bruno Corrà curatore della mostra – un’esigenza che nasce a Ravenna, per la sua ricca storia artistica carica di elementi in oro nei suoi splendidi mosaici bizantini, che per Burri sono stati anche un testo di riflessione»

La mostra dopo il taglio del nastro di oggi pomeriggio resterà aperta fino al 14 gennaio 2024 e rappresenterà l’evento cardine della VIII Edizione della Biennale di Mosaico Contemporaneo. Nella giornata di sabato 14 ottobre il MAR osserva il seguente orario dalle 9 alle 24 (la collezione dei mosaici contemporanei chiuderà al pubblico alle ore 23.00 e la biglietteria un’ora prima rispetto l’orario di chiusura). Per l’intera giornata l’ingresso alla mostra BURRIRAVENNAORO e alle collezioni del museo sarà eccezionalmente di € 5.

Burri e Ravenna

Negli anni Novanta a Ravenna Burri avvia una collaborazione con il Gruppo Ferruzzi che lo porta alla realizzazione di alcuni cicli pittorici significativi che egli elabora e denomina in differenti modi e in stretta relazione con la storia artistica della città. Con il ciclo S. Vitale realizza grandi cellotex dipinti ad acrilico di color nero. A quella serie di grandi opere affianca la produzione di opere grafiche di pari intensità e forza cromatica. La mancata realizzazione della committenza Gardini non gli impedisce di appassionarsi ad una pittura rievocativa della grande stagione pittorica dell’arte bizantina, copiosamente presente in città, nelle chiese e negli edifici storici decorati a mosaico. Nascono i cicli dei dipinti Nero e Oro (1993) che si ispirano alla cultura musiva di alta decorazione fiorita a Bisanzio e sviluppatasi nella città di Ravenna con numerosi ammirevoli capolavori dell’arte bizantino-ravennate.

Tutte queste significative opere, insieme ad alcune serie scelte di creazioni grafiche, figureranno negli ambienti dei due piani del MAR in un insieme mai prima d’ora così vistosamente esibito. Tra le circa cento opere in mostra figureranno anche esemplari che hanno consentito a Burri il Premio Nazionale dei Lincei per l’opera Grafica (1973). In tal senso, i due ambiti della sua pittura e della produzione calcografica, integrati alla presenza della grande scultura rossa, Grande Ferro R (1990), presso il Palazzo delle Arti e dello sport “Mauro De André” offrono una fortissima presenza del maestro tifernate nella città di Ravenna da lui molto amata.

Il catalogo

Un’area multimediale inerente alla biografia di Burri, i progetti e i bozzetti concepiti per la committenza Gardini ed alcuni filmati che documentano l’artista al lavoro, insieme al catalogo edito da Sagep Editori della mostra con saggi critici di Bruno Corà, Roberto Cantagalli, Francesco Moschini, Linda Kniffitz e Daniele Torcellini e documenti delle opere esposte al MAR, si offrono per la circostanza come strumenti di informazione e studio dell’opera intera di Burri, consentendo una più ampia conoscenza di uno dei massimi artisti europei della seconda metà del XX secolo.

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