07 Ago 2023 09:16 - Community
Buon compleanno alla signora Cristoferi con i suoi 101 anni
Lucida e di buon umore, la signora Cristoferi ha declamato a memoria poesie e canzoni popolari
di Redazione
Sabato 5 agosto nel quartiere Kennedy di Cotignola la signora Cristoferi Teresa, chiamata da tutti «Sina», ha tagliato il traguardo dei 101 anni. Un momento conviviale con parenti e amici al quale ha partecipato anche l’assessora Barbara Nannini, portando alla festeggiata gli auguri dell’Amministrazione comunale e dell’intera comunità cotignolese.
Tra piatti tradizionali e pietanze più innovative, Sina ha ricevuto diverse visite a sorpresa. Lucida e di buon umore, ha poi declamato a memoria poesie, zirudèle e canzoni popolari come Din don l’è mort un fre, Lìvat lìvat suladè e Bandiera rossa, tra lo stupore dei suoi ospiti, che le hanno tributato un caloroso applauso.
La festa si è conclusa con il tradizionale taglio della torta, la consegna di un omaggio floreale e una pergamena ricordo.
Teresa Cristoferi
Nata nel 1922, Teresa Cristoferi è cresciuta in una famiglia contadina e fu la prima nata, seguita da Angelo, Marco e Luigia; a quest’ultima fu dato il nome del fratellino Luigi, morto all’età di un anno a causa di una brutta pertosse .Essendo la più grande, al tempo dell’aratura, toccava a lei svegliarsi alle prime luci dell’alba per mettersi davanti ai buoi. Le sue responsabilità in famiglia crebbero dopo la morte del padre, quando aveva solo sedici anni. Durante la Seconda guerra mondiale sposò per procura Innocenzo Fiori, detto Gino, dal quale ebbe quattro figli: Giovanni, Enzo, Ilva e Davide. Inoltre ha fatto da balia a un bambino di Cassanigo di nome Remo, cagionevole di salute, salvandolo da morte certa, e lo considera perciò come un quinto figlio. La famiglia si è poi allargata con i nipoti Valentina, Miriam, Stefano ed Elisabetta e la bisnipote Eva. Nel dopoguerra Sina ha lavorato alla Valfrutta fino a sessantacinque anni.
La vita di Sina, intrecciata ad altre storie riguardanti San Severo e i suoi due borghetti, è raccontata dalla figlia Ilva Fiori nel libro L’am cuntéva.