Ravenna: bocciata l’antenna telefonica di 30 metri in viale Randi. Stop al progetto

Secondo lo Sportello Unico per l'Edilizia «l'intervento progettuale non risulta conforme agli strumenti urbanistici vigenti»

L’allarme pubblico era scattato nel febbraio scorso quando, in una seduta del Consiglio territoriale di Ravenna Sud, fu presentata la richiesta di Iliad Italia, società di telecomunicazioni, di installare una nuova Stazione Radio Base (SRB) di telefonia cellulare nell’area verde di viale Randi fra le due carreggiate stradali. L’antenna andrebbe all’incirca all’altezza dell’ospedale, sul lato ovest, e di via Redipuglia, sul lato est. La proposta dell’antenna telefonica di 30 metri in viale Randi è stata bocciata dal Comune.

Bocciata l’antenna telefonica in viale Randi

Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna aveva chiesto dirigenti dei servizi comunali (a cui compete esprimere il nulla osta) di prestare massima attenzione all’impatto della struttura sul territorio circostante, tenuto conto, in particolare, dell’altezza di 30 metri del palo, stendardo compreso, su cui insediare 6 antenne e 3 parabole.

L’area, di pertinenza della viabilità stradale, è peraltro di proprietà comunale. Nella stessa zona  esistono, nel raggio di 500 metri, altre sette similari infrastrutture elettromagnetiche di telefonia cellulare.

Decisivo al riguardo è stato il parere negativo della dirigente dello Sportello Unico per l’Edilizia (SUE), trasmesso il 3 maggio allo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP), il cui dirigente ha espresso di conseguenza, il 9 maggio, la propria determinazione di provvisoria conclusione negativa della pratica. “L’intervento progettuale – è scritto nel parere del SUE – non risulta conforme agli strumenti urbanistici vigenti”. Non è  infatti rispettato l’indice di visibilità libera (IVL) consentito dal Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE) del Comune, in quanto la distanza dell’impianto dal confine stradale è di molto inferiore alla sua notevole altezza.

Iliad ha presentato opposizione alla determinazione dirigenziale, richiamando una recente modifica di legge secondo cui le prescrizioni regolamentari dei Comuni non possono “introdurre limitazioni alla localizzazione in aree generalizzate del territorio di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche”. A mio parere, questa norma non si addice al caso in quanto la suddetta prescrizione del RUE si applica, sostenuta da valida motivazione, ad aree esattamente localizzabili. In zona esistono peraltro, nella fattispecie, altre aree esenti da limitazioni o dove si possono aggiungere altre antenne a stazioni radio base esistenti. Entro l’11 luglio prossimo il SUAP emetterà la determinazione definitiva, che, se negativa, potrà essere impugnata solo ricorrendo alla Giustizia amministrativa. 

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