Blue Monday: reale pericolo o pubblicità? Uno stimolo per riflettere sul benessere psicologico

Il "Blue Monday" è il giorno più triste dell’anno, e cade il terzo lunedì di gennaio, ma nessuno studio scientifico conferma questa teoria

Ormai si sa bene che gennaio sembra il mese più lungo di tutto l’anno, con rientri duri dopo le feste e settimane che sembrano non passare mai. Sarò proprio per questo motivo che secondo la tradizione inglese il “Blue Monday”, ovvero il giorno più triste dell’anno, cade il terzo lunedì di gennaio.

Secondo Cliff Arnall, lo psicologo che ha dato vita al “Blue Monday”, tutto dipende da un’equazione che prende in considerazione tempo, debiti delle festività, motivazione e molto altro, tutte variabili che non presentano nulla di scientifico. L’ipotesi più accreditata è che sia una trovata pubblicitaria.

La battaglia quotidiana alla tristezza

Quindi non temete, se oggi sarete tristi non è sicuramente un problema scientifico ma normale fisiologia che porta ad affrontare con tristezza alcune giornate. Nessun allarme e nessuna formula magica per superare questo 15 gennaio. Basterà dedicare un poco di tempo a se stessi, stare un po’ in compagnia e cercare di godersi al meglio la giornata, fra i mille impegni che sommergono la vita quotidiana.

In fin dei conti, è ormai risaputo, che sebbene il “Blue Monday” non sia scientificamente fondato, la sua popolarità ha contribuito alla sensibilizzazione nei confronti della salute mentale. Invece di concentrarsi su un singolo giorno, è fondamentale prendersi cura del proprio benessere psicologico durante tutto l’anno ed imparare a vincere tutti giorni dei possibili “Blue Monday”.

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