Bassa Romagna, concluso il progetto “Young in nature”: educazione all’aria aperta per i ragazzi delle scuole superiori

Un progetto nato dalle esigenze della pandemia

La pandemia ha apportato molti cambiamenti nella vita di tutti, proprio per questo è nato il progetto Young in nature, dai bisogni espressi dagli studenti delle scuole superiori di Lugo, emersi durante il periodo della pandemia: la necessità di vivere con maggiore consapevolezza il proprio territorio e la volontà di svolgere attività educative all’aria aperta per riappropriarsi della dimensione del ben-essere e della socialità.

Il progetto promosso sul territorio dal Ceas dell’Unione dei Comuni in collaborazione con Villaggio globale di Ravenna si è appena concluso, e ha offerto tante esperienze didattiche all’aperto nelle aree naturali protette dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna alla scoperta di luoghi vicini, ma, a volte, poco conosciuti dai ragazzi, con l’obiettivo di favorirne la frequentazione e il rispetto.

Tante le aree naturali presentate alle scuole, tra cui la riserva naturale di Alfonsine, il Canale dei mulini e le sue aree di riequilibrio ecologico, le zone di protezione speciale dei bacini di Conselice, i bacini di Massa Lombarda e il Lago dei gelsi a Cotignola, il Podere Pantaleone e il paesaggio seminaturale protetto della centuriazione romana.

La 1CS del liceo di Lugo ha partecipato a un’uscita con la bici che ha permesso l’immersione nella natura con facilità, percorrendo 12 km all’interno al paesaggio naturale e seminaturale protetto della centuriazione romana di Lugo e Cotignola.

La 2TTUR e la 3FRIM del polo tecnico professionale di Lugo hanno esplorato il Podere Pantaleone di Bagnacavallo, mentre la 2BCS e la 3UTUR sempre del polo hanno visitato il Parco del loto di Lugo.

Gli incontri si sono svolti con una prima fase di esplorazione autonoma dell’area e una successiva breve restituzione di cosa ha attirato la propria attenzione. La seconda fase più attiva ha coinvolto i ragazzi in lavori di gruppo per la realizzazione di installazioni temporanee con materiali naturali e l’osservazione della microfauna del luogo.

Le uscite sono terminate infine con un «giro parola» che ha stimolato i ragazzi a esprimere cosa li ha fatti stare bene e cosa si portano a casa da un’esperienza simile. Queste alcune delle suggestioni scaturite: «Mi è piaciuto riscoprire un luogo così bello, e mi rendo conto che potrei andare a studiare fuori più spesso»; «Era tanto che non stavo all’aperto senza mascherina; in particolare mi ha colpito la luce che filtra tra le foglie, che crea ambienti diversi… Ci tornerò»; «Molto bello, stare nella natura è rilassante, fa scaricare il cervello da tutto lo stress»; «Mi ha fatto star bene il posto, proprio un bel posto; è anche una bella giornata. Mi porto a casa un’amarena e una giornata significativa»; «Stare in natura con i compagni mi ha fatto star bene»; «Stare in compagnia piace, siamo una bella classe, mi porto una bella esperienza».

Il percorso fa parte del progetto «La scuola in natura» promosso da Arpae e dalla Rete di educazione alla sostenibilità regionale (Res) con la supervisione scientifica dell’Università di Bologna.

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