La Casa delle Donne chiede al sindaco di togliere la bandiera di Israele da Palazzo Merlato

Secondo la Casa delle Donne, infatti, gli eventi di questi giorni sono una sconfitta per tutti. Ancarani (FI), da cui era partita la proposta, si infervora

La Casa delle Donne di Ravenna critica duramente la scelta del Comune esporre la bandiera di Israele a Palazzo Merlato e chiede al sindaco De Pascale di rimuoverla, perché le azioni di Hamas iniziate sabato e il successivo assedio di Israele a Gaza sono una sconfitta per tutti.

Alberto Ancarani, capogruppo di Forza Italia, da cui era partita la proposta di affissione, afferma «la Casa delle Donne mi provoca conati di vomito». Intanto però la Casa ha indetto una manifestazione per venerdì 13 ottobre alle ore 17.30 in piazza del Popolo per la pace.

Le parole della Casa delle Donne

«La bandiera di Israele – scrive su Facebook la Casa delle Donne – nella finestra di Palazzo Merlato è inaccettabile. È inaccettabile perché, ancora una volta, si dimostra di essere capaci di ragionare solo secondo la logica binaria aggredito/aggressore, civiltà/barbarie, amico/nemico. La logica su cui si fonda e si alimenta la guerra invece di impegnarsi a costruire ponti di pace. È inaccettabile perché la bandiera di una parte sola copre il senso umano della sconfitta che dovremmo provare tutti e tutte: sconfitta per il popolo palestinese, per quello israeliano, per la comunità internazionale troppo e troppo a lungo silente e complice».

«È inaccettabile – continua – perché l’unica cosa da fare è desiderare la pace e cercare con ostinazione una soluzione che non sia quella della forza alla questione israelo-palestinese che si trascina da 75 anni. E’ inaccettabile perchè la guerra si fa anche sui corpi delle donne che sono da sempre bottino di guerra così come gli stupri sono armi di guerra».

«Da decenni il Comune di Ravenna – continua la Casa delle Donne – tramite la cooperazione internazionale sostiene progetti di promozione e inclusione scolastica a favore bambini e bambine vulnerabili e con disabilità, progetti di empowerment, sostenibilità e lavoro per le donne con disabilità nella Striscia di Gaza e Cisgiordania e in Palestina. Condanniamo la violenza di entrambi le parti, niente può giustificarla, ma non si può spiegare l’orrore di questi giorni senza una cognizione del contesto e delle cause profonde di un conflitto che nessuno, a partire dalla comunità internazionale, ha mai voluto davvero affrontare».

«Tutto questo in violazione dei diritti umani, del diritto internazionale e di decine di Risoluzioni Onu sull’operato di Israele, a cui si è aggiunto nel 2017 un Rapporto dell’ONU e nel 2022 un Rapporto di Amnesty International che certificano la costruzione di un sistema di apartheid nei confronti del popolo palestinese. Per tutto questo Israele non ha mai subito sanzioni e ha continuato a operare nella più totale impunità. Perché finisca la violenza deve finire l’occupazione militare».

«Diciamo basta – conclude la Casa delle Donne – con questo dolore e queste morti. Noi donne pacifiste femministe da sempre diciamo, con Christa Woolf, che fra uccidere e morire c’è una terza via: vivere. Per questo mettiamo la pace al primo posto e chiediamo al Sindaco Michele De Pascale di fare altrettanto togliendo la bandiera di Israele dal balcone della Casa Comunale che è la Casa di tutte e tutti, dei 10 palestinesi e della israeliana che vivono nella nostra città. Venerdì 13 ottobre alle ore 17,30 ci troviamo in Piazza del popolo per la pace».

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