I 100 anni dell’Ordine degli Architetti di Ravenna: serata dedicata all’acqua a Bagnacavallo

Il 16 dicembre alle 20.30 al Teatro Goldoni, gratuito e aperto al pubblico. In scena Matilde Vigna con "Una riga nera al piano di sopra" monologo sull'alluvione nel Polesine

L’Ordine degli Architetti della Provincia di Ravenna celebra il centenario dalla sua costituzione (1923-2023) con un evento straordinario dedicato al tema cruciale dell’acqua. La serata, in programma domani, sabato 16 dicembre alle 20.30 al Teatro Goldoni di Bagnacavallo, gratuita e aperta al pubblico, si propone come un’occasione di festa e riflessione aperta. In scena per l’ordine degli architetti di Ravenna Maltide Vigna con “Una riga nera al piano di sopra”, spettacolo sull’alluvione nel Polesine.

Attraverso la presentazione del monologo di Matilde Vigna, ispirato all’alluvione del Polesine, si cercherà di evidenziare similitudini e fornire una visione complessiva del territorio coinvolto. Una rappresentazione grafica illustrerà i percorsi seguiti dalle acque, mentre video e immagini di testimonianze offriranno una prospettiva intima delle persone e dei luoghi colpiti.

L’ordine degli Architetti di Ravenna

Il Presidente Nazionale Degli Architetti, Francesco Miceli, introdurrà la serata, che si concluderà con un brindisi conviviale. L’obiettivo è promuovere la conoscenza, condividere esperienze e riflessioni, offrire una documentazione approfondita sia delle persone che dei luoghi colpiti dalla tragedia.

Per l’Ordine degli Architetti, questo evento è il punto di partenza per un progetto più ampio, volto a completare la conoscenza precisa degli accadimenti e dei luoghi, nonché dell’umanità ferita e costretta a ricominciare. L’attenzione sarà rivolta anche all’impreparazione diffusa di fronte a emergenze apparentemente inattese e ai comportamenti necessari per affrontare tali situazioni.

«Domani sera celebreremo la meta dei cent’anni di costituzione della costituzione dell’Ordine – sottolinea il presidente nazionale Miceli – consapevoli del lungo percorso fatto e con lo sguardo rivolto al futuro: comprendere qual è e quale può essere il ruolo dell’architetto e delle sue competenze, in questo quadro di profondi cambiamenti a livello mondiale. Un appuntamento tutt’altro che celebrativo, insomma, ma di approfondimento e valutazione di un programma futuro da mettere in campo. La nostra figura mette assieme il sapere tecnico-scientifico con quello umanistico, che ha una grande proiezione culturale. Sostanzialmente il nostro lavoro è preoccuparci sì di progetti, ma soprattutto della vita delle persone».

Prima dell’evento serale, fra l’altro, il presidente nazionale visiterà anche alcuni dei luoghi maggiormente colpiti dall’alluvione di maggio.

«C’è bisogno di fare una grande operazione di verità sui cambiamenti climatici e i suoi effetti, come abbiamo visto in Romagna – chiude Miceli -. Temi che non possono affrontarsi solo dal punto di vista delle competenze tecnico-scientifiche: per salvaguardate anche l’aspetto ambientale e paesaggistico dei territori, la tecnica da sola non basta. A volte, anzi, le soluzioni tecniche possono diventare elementi aggiuntivi di pericolo, se vengono usate in situazioni anormali. L’architetto, in questo, può avere uno sguardo più lungo»

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