Aterballetto in scena il 14 marzo al Teatro Comunale di Russi con “Storie”

uno spettacolo da non perdere

Martedì 14 marzo (ore 20.45, biglietti da 15 a 22 euro) è la danza protagonista sul palcoscenico del Teatro Comunale di Russi con una suite di Aterballetto dal titolo Storie. Lo spettacolo porta la firma di due coreografi di fama internazionale: Diego Tortelli, coreografo residente della compagnia, attivo tra l’Italia e la Germania dove ha sede il suo collettivo, la cui cifra stilistica sospesa tra nette geometrie e barocche contorsioni è divenuta riconoscibilissima, e Philippe Kratz, di origini tedesche, per anni danzatore di punta della compagnia e da tempo impegnato nella coreografia, ora richiesto anche dal Teatro alla Scala con cui ha debuttato con un nuovo lavoro qualche settimana fa. 

Due visioni d’autore differenti legate in questo programma dal comune denominatore della composizione coreografica intorno al tema del distanziamento tra abbracci mancati e desiderio di recupero di empatia.  

Preludio di Diego Tortelli è una lettera d’amore al corpo per cinque danzatori sulla voce inconfondibile di Nick Cave che non potrà non avvolgere completamente lo spettatore. L’atmosfera cambia con “O” di Philippe Kratz, duetto in cui due corpi-automi obbligano a interrogarsi su come potrebbe mutare il senso del contatto fisico in futuro, sulle note della musica elettronica di Mark Pritchard e The Field. Anche Another story di Tortelli, accompagnato da brani rock del gruppo Spiritualized, è un duetto sviluppato intorno alla ricerca di un gesto che ci è stato negato durante tutta la pandemia, l’abbraccio. Sulle sonorità di Barrio Sur e Fela Kuti chiude il sestetto Alpha Grace, una riflessione di Philippe Kratz sull’empatia, una forma di comunicazione gentile tra persone che si sentono sullo stesso piano. 

I prossimi appuntamenti del Teatro Comunale fanno parte della rassegna di teatro contemporaneo di cui il primo titolo è E riapparvero gli animali, in scena con 4 repliche, il 28, 29, 30 e 31 marzo, uno spettacolo del Teatro delle Ariette proiettato in un futuro distopico che assomiglia drammaticamente al nostro presente.  

 
 
 

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