Anglisani al Teatro Goldoni di Bagnacavallo con “Il Minotauro”

L'attorre sarà ospite al Ridotto del Teatro Goldoni di Bagnacavallo, martedì 21 novembre alle 21, con lo spettacolo "Il Minotauro"

Uno dei “padri” del teatro di narrazione italiano, Roberto Anglisani, sarà ospite al Ridotto del Teatro Goldoni di Bagnacavallo, martedì 21 novembre alle 21, con lo spettacolo “Il Minotauro” scritto da Gaetano Colella, con musiche e immagini di Mirto Baliani e regia di MARIA MAGLIETTA. La pièce, prodotta da CSS Teatro stabile d’innovazione del FVG, fa parte del cartellone Teatri d’Inverno che Accademia Perduta dedica alle espressioni della drammaturgia contemporanea.

Le parole di Anglisani

«Anni addietro ero stato colpito dalla lettura de Il Minotauro di Friedrich Dürrenmatt. – spiega Roberto Anglisani – Lo scrittore rinchiude il Minotauro in un labirinto di specchi, ma la moltitudine delle sue immagini riflesse lo fanno sentire ancora più solo. Quando arriva Teseo, il Minotauro è felice, ha finalmente trovato un “altro” diverso da sé, ma quando gli va incontro fiducioso, viene da Teseo pugnalato alle spalle. Nel racconto di Jorge Luis Borges Asterione, il Minotauro riesce ad uscire dal labirinto e camminare nel paese. Ma le reazioni della gente sono così violente che il Minotauro torna a rifugiarsi nella sua prigione, lì si sente al sicuro.

Il labirinto è stato creato per difendere gli uomini dal Minotauro, ma anche per difendere il Minotauro dagli uomini. Il labirinto – continua Anglisani – è il centro del nostro spettacolo, e il tema della “diversità” e delle paure che essa genera, ne è il cuore. Gaetano Colella ha immaginato un incontro tra il Minotauro e un Icaro ancora ragazzo. I due si incontrano grazie ad un pallone lanciato per sbaglio da Icaro nel labirinto. Quando prova a recuperarlo, vede per la prima volta “Il Mostro” di cui tutti hanno paura. Ma Icaro non fugge e giorno dopo giorno impara a conoscere quell’essere rinchiuso, ascolta i suoi racconti e ne diventa amico fino a tentare di difenderlo da Teseo venuto per ucciderlo.»

Il pensiero di Maria Maglietta

«Il mio sodalizio artistico con Roberto dura da più di 30 anni, insieme abbiamo creato narrazioni molto diverse tra loro, partendo a volte da un testo letterario per trasformarlo in pura oralità, a volte da una semplice fiaba per arrivare a un grande racconto. – dichiara Maria Maglietta – Stavolta l’esperimento è nuovo, si parte da un testo scritto in forma poetica con tanto di rima. In questo caso allora il percorso creativo del narratore di storie deve fare i conti con una partitura, con un andamento ritmico tutto da scoprire ed esplorare. D’altra parte anche per una partitura musicale l’esito dipende dall’esecuzione dei musicisti che la interpretano. Il mio compito dunque sta nel guidare Roberto a trovare la sua esecuzione, il suo interiore ritmo narrativo, per far arrivare la magia della forma poetica, così che chi ascolta venga preso dalla storia, ma al contempo dall’armonia in cui la storia è inscritta. Il lavoro sulle immagini e il suono di Mirto Baliani contribuiscono a rafforzare l’andamento narrativo del poema creando sensibili suggestioni e ulteriori visioni.»