Andrea Mingardi Live a Cervia con “Così si suonava in Paradiso”

Venerdì 28 luglio alle 21 Andrea Mingardi Live accompagnato dalla Rossoblues Brothers Band alla Darsena del Sale di Cervia in uno spettacolo dedicato alla musica, alla danza e alla gioia, sempre più rara, di stare insieme

Prende il titolo dal suo ultimo libro, “Così si suonava in paradiso”, il concerto che Andrea Mingardi porta il 28 luglio alle 21 alla Darsena del Sale di Cervia.

Uno spettacolo particolare, immaginato dal musicista bolognese come un viaggio attraverso l’età d’oro delle orchestre, dei dancing, delle sale da ballo dove le big band suonavano per ore, proponendo un repertorio dove i brani originali si mescolavano con i classici che dominavano le classifiche internazionali Rock’n’roll, funky, rhythm’n’blues suonato da una band, la Rossoblues Brothers Band, che trasformerà per una notte la Darsena del Sale di Cervia in un dancing, di quelli che hanno fatto la storia della musica italiana e che proprio in Emilia-Romagna sono stati la scuola dove si è formata la grande canzone d’autore.

Un omaggio al pop, alla danza e alla gioia di stare insieme

Il concerto è soprattutto un omaggio al pop, alla danza, alla gioia di trascorrere una sera insieme provando il piacere, oggi sempre più raro, di divertirsi con la musica dal vivo. Una ‘missione’ per Andrea Mingardi, raccontata nel suo libro più recente, “Così si suonava in paradiso”, che dà il titolo alla serata, la rievocazione di un’epoca, tra gli anni ’60 e i ’70, nella quale per un musicista tutto appariva possibile e la fama era segnata dalle sale affollatissime di ballerini di ogni età che si incontravano, si conoscevano, facendo di questi spazi anche luoghi con una importante funzione sociale.

Le parole di Andrea Mingardi

«Le balere non erano solo delle sale da ballo. Erano dei luoghi dove i musicisti potevano sperimentare, erano ambienti di ricerca, dove lavorare sulle infinite possibilità del suono, per poi applicarle nella propria carriera. Penso a Lucio Dalla, a Gianni Morandi, a tutta la Scuola Bolognese. Eravamo davvero in Paradiso, ma non lo sapevamo».

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