Ormai la metà del centro storico di Ravenna è ricco di ZTL, che però mancano di un regolamento preciso: «Il vigente Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU) del Comune di Ravenna – Spiega Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna – è stato approvato dal Consiglio comunale il 7 aprile 2014, contiene, tra le “Linee attuative e le azioni prioritarie” che avrebbero dovuto essere avviate all’atto della sua approvazione”, la redazione del regolamento per la circolazione e la sosta nelle ZTL del centro abitato di Ravenna. A nove anni di distanza, questa disposizione non è stata ancora rispettata».

Le ZTL del nostro centro storico sono disciplinate, dal 13 marzo 2006, non dal regolamento di cui sopra, che è di competenza esclusiva del consiglio comunale, ma dalla determinazione n. E 2/4, disposta (non per sua volontà, ma per disimpegno degli organi istituzionali) da un funzionario del Comune, allora comandante della Polizia municipale. Essa stabilisce, infatti, a quali categorie di utenti concedere il permesso per circolare e sostare con autovettura nelle ZTL, altrimenti vietate a tutti.

«Fino ad oggi – continua Ancisi – i permessi per accedere ad una ZTL, con relativo contrassegno, sono stati in sostanza rilasciati a persone invalide, ai residenti o domiciliati, agli ospiti di strutture ricettive, alle autorimesse per i loro clienti, agli artigiani o medici al lavoro in zona, a chi svolge un servizio pubblico, a chi trasporta merci. Non tengono conto, tra l’altro, dell’intenso sviluppo di nuove e primarie esigenze sociali, particolarmente attuali nella comunità ravennate, dovute alla forte espansione delle famiglie unipersonali (31.614 a Ravenna; 8,5 milioni in Italia), le quali, per età avanzata e/o per particolari patologie o impedimenti, richiedono un sostegno da parte di familiari non più conviventi o di determinate figure assistenziali»

Chiunque può liberamente e senza limiti di tempo circolare e sostare nelle ZTL, pur senza rientrare tra le categorie aventi titolo, acquistando dalla Polizia locale, al costo di 8 euro, un contrassegno tipo P (provvisorio), cosiddetto “giornaliero”, valevole da una mezzanotte all’altra, al limite anche uno al giorno per tutto l’anno. Per chi può permetterselo, non esiste ZTL di cui non possa usufruire a piacimento.

«Chiaramente è un privilegio di classe, che non può essere discriminante verso chi ha ragioni sacrosante, meritevoli di riconoscimento, per accedere e sostare in una ZTL a particolari condizioni. Chiedo dunque al sindaco, – conclude Ancisi – se ritiene che una bozza di regolamento della circolazione e della sosta nelle ZTL debba essere sottoposta alla valutazione del Consiglio comunale con estrema urgenza, e comunque prima che sia attivata la nuova ZTL del borgo San Biagio. Inoltre se condivide le ragioni di merito, sopra appena accennate, che impongono una revisione di ampio raggio e con valenza sociale della pur indebita disciplina attuale.»