Con proprio decreto del 7 novembre 2022, Stefano Bonaccini, Commissario straordinario del Governo per la rigassificazione in Emilia-Romagna, ha rilasciato a Snam l’autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio del rigassificatore di Ravenna, vincolandola per legge al rispetto del nulla-osta emesso il 7 ottobre 2022 dal Ministero dello Sviluppo economico (MISE) compreso nel decreto. Tale nulla-osta impone, tra l’altro, che l’impianto a terra del rigassificatore denominato dal Comune di Ravenna PDE-Wobbe, in cui il gas metano viene trattato per essere immesso nella rete nazionale, sia realizzato a Punta Marina Terme in zona retrostante il Villaggio Teodorico di viale delle Americhe.
«Succede invece che, in attesa dell’arrivo della nave rigassificatrice BW Singapore entro il 2024, il PDE Wobbe sia già in fase di costruzione a circa 700 metri di distanza, – spiega il capogruppo di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi – in violazione clamorosa del suddetto nulla-osta del Ministero. Snam ha così accolto, abusivamente, la variante urbanistica con cui il Consiglio comunale di Ravenna, su proposta della Giunta de Pascale e col voto favorevole di tutti i consiglieri escluso il sottoscritto, ha “trasferito” il PDE-Wobbe in via dell’Idrovora, con ciò intendendo (scritto ufficialmente), evitare danni ambientali, ma anche, certamente, non poco economici, alla prossima lottizzazione di un’area agricola di 330 mila metri quadrati posta in faccia al Villaggio Teodorico di viale delle Americhe, dei quali 22.500 circa edificabili, per ben oltre la metà ad uso abitazioni, con annessi un grande supermercato e negozi vari».
Dalla parte della legge, si sono invece schierati dei cittadini di Punta Marina, uno dei quali, presentando una formale osservazione al Commissario Bonaccini, benché inascoltata, ha scritto che l’impianto a terra del rigassificatore verrà sì collocata “a 700 metri dalla nuova zona residenziale del paese”, ma distante appena “600 dalla periferia di Punta Marina”, per cui “l’amministratore delegato della Snam si sbaglia quando dice che il nuovo progetto è stato spostato in una zona non abitata”.
Alla richiesta di verifica della regolarità dei permessi necessari per la costruzione dell’impianto PDE-Wobbe in via dell’Idrovora, inviata dall’ing. Riccardo Merendi di Ravenna il 24 luglio 2023, il Comune di Ravenna ha salomonicamente risposto che “la verifica circa la completezza e la regolarità delle autorizzazioni necessarie per la realizzazione delle opere in oggetto non rientra nelle competenza dell’Amministrazione comunale”. Il 7 dicembre 2023, Snam, pubblicando le proprie repliche alle osservazioni inviate sulle cosiddette “ottimizzazioni progettuali” del rigassificatore di Ravenna, alla domanda sul perché l’impianto PDE-Wobbe stesse sorgendo dove approvato dal Comune di Ravenna in violazione della collocazione imposta dal Ministero, ha risposto rimandando “al parere del Ministero dello Sviluppo Economico”, lo stesso emesso il 7 ottobre 2022, e mai modificato.
«Si dimostra dunque, oltre ogni dubbio, che l’impianto a terra del rigassificatore di Ravenna viene costruito in una posizione sbagliata, – continua Ancisi – per non dire fuori legge, tale da poter scardinare, se non affossare, l’intero progetto di rigassificazione autorizzato dal Commissario Bonaccini. Potrebbe dunque rivelarsi deleterio per la stessa sorte del rigassificatore comportarsi come le tre scimmiette “Non vedo”, “Non sento” e “Non parlo”, alias “Non vedere il male”, “Non sentire il male” e “Non parlare del male”, evitando invece di compiere i controlli e le verifiche utili a produrre le dovute correzioni degli errori».
«Rispetto agli errori compiuti con la suddetta deliberazione del Consiglio comunale, pur non dubitando della buona fede della Giunta de Pascale, – prosegue il capogruppo – va detto peraltro che nessuno ha informato i consiglieri che 11 giorni prima, 7 ottobre, il MISE aveva prodotto e protocollato il nulla-osta alle opere del rigassificatore in questione prescrivendo una collocazione a terra dell’impianto PDE-Wobbe distante 700 metri da dove oggi si sta costruendo. Il voto avrebbe potuto avere esito diverso se i consiglieri fossero stati a conoscenza che quanto veniva loro richiesto di approvare era palesemente in contrasto col nulla-osta dal MISE. Il Comune, dato e non concesso che non vi sia obbligato per legge, dovrebbe convenientemente attivarsi per risolvere l’evidente controsenso che ha indubbiamente contribuito a formare. A tal proposito, ho interrogato le intenzioni del sindaco con documento datato 26 dicembre 2023»
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