Alluvione. Figliuolo: «Risorse ancora esigue». De Pascale: «Si usi il miliardo del decreto 61»

Oggi, 31 agosto, a Bologna gli enti locali hanno chiesto meno burocrazia per i nuovi interventi e fondi per assumere personale nelle agenzie che si occupano dei fiumi

Questa mattina, 31 agosto, a Bologna, il sindaco e presidente della Provincia Michele de Pascale ha partecipato ad una riunione, convocata dal presidente della Regione Stefano Bonaccini, tra i firmatari del Patto per il Lavoro e il Clima e il commissario straordinario alla ricostruzione post-alluvione, generale Francesco Paolo Figliuolo. Lo scopo dell’incontro con Figliuolo era ottenere un confronto sul tema della ricostruzione a seguito degli eventi alluvionali dello scorso maggio.

«L’incontro con la struttura commissariale del generale Figliuolo – ha commentato il sindaco De Pascale al termine della riunione – ha consentito da un lato di rafforzare le certezze sugli aspetti che hanno preso una direzione positiva, uno su tutti quello della copertura delle spese già sostenute da parte degli enti locali, dall’altro è stato l’occasione per richiamare l’attenzione del commissario su alcuni aspetti molto importanti sulle azioni che dovranno essere intraprese nei prossimi giorni. Il quadro generale è quello di una forte fiducia reciproca fra commissario e enti territoriali e una volontà comune di concentrarsi operativamente sulla risoluzione dei problemi

Le richieste al commissario Figliuolo

La prima richiesta degli enti territoriali è stata quella di un massimo snellimento possibile della burocrazia per le opere ancora da realizzare, che non possono passare per procedure ordinarie perché questo porterebbe ad allungare in maniera drammatica i tempi di realizzazione degli interventi.  

«Allo scopo di agire nella massima legalità e trasparenza, si possono costruire protocolli specifici con le forze dell’ordine per avere garanzia della massima attenzione – ha continuato De Pascale – ma è indispensabile procedere con grande celerità nel realizzare le opere pubbliche necessarie, in particolare per quanto riguarda la rete fluviale e tutta la rete idrogeologica, sulla quale insistiamo col chiedere una forte accelerazione delle opere di ricostruzione e pulizia dei fiumi.»

Bonaccini ha annunciato un’azione molto importante nelle prossime settimane sui lavori fluviali e ha presentato al commissario Figliuolo l’esigenza di stanziare risorse anche per potenziare gli organici dell’agenzia che si occupa della gestione dei fiumi. Questa dovrà svolgere nelle prossime settimane ingenti attività di manutenzione e nei prossimi anni dovrà realizzare una quantità di opere nettamente superiore rispetto a quanto si è fatto nella storia recente.

«Serve inoltre – ha detto De Pascale – una sinergia molto stretta fra la struttura commissariale e gli ordini professionali, per definire le modalità con cui i cittadini e le imprese potranno presentare le perizie per il riconoscimento del danno. È fondamentale che i tecnici, che dovranno scrivere le perizie, siano coinvolti già da questa fase, in maniera tale che le perizie possano essere semplici, celeri e anche economiche per le famiglie e per le aziende.»

Le proposte degli enti locali

Nel corso dell’incontro, il commissario ha ribadito che per gli indennizzi le somme a disposizione ad ora sono molto residuali, anche se ha confermato l’impegno del Governo a coprire gli indennizzi una volta che saranno completate le perizie.

«Su questo punto ho ribadito la nostra forte contrarietà – ha concluso De Pascale – e ho chiesto al commissario di farsi portatore nei confronti del Governo delle nostre due proposte per mettere subito a disposizione risorse per gli indennizzi. La prima proposta è di impiegare l’oltre un miliardo di euro del decreto 61 (chiamato decreto alluvione), un decreto con fortissimi limiti, le cui risorse sono state quasi integralmente non utilizzate e non sono comunque utilizzabili. La seconda è quella di considerare la possibilità di introdurre un meccanismo credito di imposta o di detrazione. Su queste due proposte continueremo ad insistere.»

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