Alluvione Faenza. La storia di Eleonora con la casa sommersa e la forza dei giovani volontari

Più Notizie è sceso in campo a Faenza e ha ascoltato il racconto di chi purtroppo ha perso tutto, ma anche dei volontari che stanno facendo un ottimo lavoro per aiutate i meno fortunati

Torna il sole sulla Romagna e con sé porta la voglia di ricominciare, darsi da fare e ricostruire tutto ciò che è andato perso. Più Notizie è sceso in campo a Faenza, in mezzo ai volontari ‘armati’ di pale e stivali per aiutare una delle città più colpite del territorio. Durante la giornata Eleonora Minardi ci ha raccontato la sua storia: 

«Siamo stati colpiti dall’alluvione, abbiamo perso tutto ciò che avevamo al piano terra e al primo piano – dice Eleonora -. Abbiamo saputo di quello che stava per accadere grazie ai vicini. Qualcuno aveva sentito parlare di una possibile piena, così per sicurezza abbiamo pensato di sfollare insieme agli altri. Ed è stata la giusta scelta visto che, durante la notte in cui ci siamo allontanati da Faenza, è arrivata l’alluvione».   

Terribili ore di attesa per Eleonora che, mentre si trovava a casa dei suoceri, è venuta a sapere da amici che l’acqua a casa sua era oltre il primo piano.  «Abbiamo visto una foto da lontano fatta da una mia amica e in quel momento è arrivata la disperazione continua Eleonora -, abbiamo realmente capito di aver perso tutto. Un senso di vuoto totale, e il dubbio si è insinuato in noi. Non riuscivamo a ragionare, una terribile sensazione che è sfociata nel pianto, uno sfogo inevitabile ma che doveva passare. Quando siamo riusciti a rientrare in città è stato devastante vedere la casa in quello stato». 

Ma Eleonora non ha mollato e si è rimboccata le maniche, iniziando i lavori di sistemazione della casa grazie alla collaborazione di volontari e vicini.  «I volontari che adesso ci stanno aiutando, come anche i vicini, sono speciali, senza di loro non saremmo riusciti a pulire la casa in così poco tempo – ci spiega la ragazza -. L’aiuto di tutti è stato per noi fondamentale. Abbiamo lavorato ininterrottamente da giovedì a domenica e, alla fine, i risultati si sono visti”.

Una grande mano, come fa notare Eleonora, arriva non solo da amici e vicini ma anche dai volontari che hanno deciso di donare tempo e braccia per assistere tutte queste persone in difficoltà.

Le testimonianze dei volontari

«Sono molto fortunato perché non sono stato colpito dall’alluvione – ci racconta Daniele Lorenzo – e, proprio per questo motivo, ho deciso di rimboccarmi le maniche e rendermi utile. Molteplici le emozioni provate in questi giorni: tensione, ansia, paura e preoccupazioni in generale per i miei amici e affetti che vivevano in zone limitrofe a Ravenna». 

Non dissimile è l’idea di un altro volontario, Iacopo Fiorini, che si è reso operativo a Faenza:  

«Credo che in momenti simili sia fondamentale unirsi – spiega non importa da dove vieni, Ravenna, Cesena, Faenza, si va dove serve, dove c’è più bisogno adesso. Mi reputo ‘graziato’ perché non sono stato colpito da questi avvenimenti. Ho deciso di scendere in campo per aiutare chi ha perso tutto e ogni giorno deve svegliarsi e togliere le macerie di tutte quelle cose che prima facevano parte della sua vita. Adesso è tutto fango». 

Iacopo ci racconta anche del suo primo giorno come volontario: «Quando sono arrivato e ho visto le condizioni e il disastro che ha portato questa alluvione, è stato sconvolgente. Vederlo attraverso lo schermo di un cellulare non permette di rendersi conto di quello che veramente c’è – spiega -. Appena arrivato mi hanno chiesto, insieme ad altri ragazzi, di accompagnare da una casa allagata a una macchina, dove l’aspettavano i suoi cagnolini, una signora di più di 80 anni che non poteva alzarsi dalla sedia. Ci sono tante emozioni forti. Si torna a casa stanchi fisicamente ma con tanta forza dentro che spinge ogni giorno a farlo ancora». 

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