All’Aligheri di Ravenna, sabato uno spettacolo dedicato a Stravinskij con “Malandain Ballet Biarritz”

Malandain Ballet Biarritz proporrà sabato all'Alighieri di Ravenna uno spettacolo di danza

Ventidue danzatori impegnati a misurarsi con pagine musicali che hanno fatto la storia (e la leggenda) della danza: è questa la Serata Stravinskij che il Malandain Ballet Biarritz propone per coronare il percorso danza della Stagione 2023 del Teatro Alighieri. Sabato 11 marzo alle 20.30 e domenica 12 alle 15.30, la compagnia torna a Ravenna con L’uccello di fuoco e La sagra della primavera, un dittico nel segno della rinascita e della forza vitale. Il primo titolo è riletto da Thierry Malandain, fondatore e direttore artistico la cui impronta coreografica spicca il volo dalla cultura del balletto classico per posare uno sguardo moderno sulla potenza, la sensualità, la virtuosità ma anche l’umanità del corpo danzante. Stravinskij e Fokine attinsero dalla tradizione della fiaba russa per il debutto a Parigi nel 1910 per i Ballets Russes di Diaghilev; Malandain si è invece concentrato sul simbolismo di creature che legano cielo e terra, fino a fare dell’uccello di fuoco un “traghettatore di luce” che porta consolazione e speranza agli uomini. Anche La Sagra della primavera secondo Martin Harriague, astro nascente della coreografia francese associato alla compagnia dal 2018, mira a conservare intatta la dimensione mitica e sacra pur tingendosi di contemporaneità. Il linguaggio spiccatamente corporale ed esplosivo restituisce tutto il furore e il mistero della natura che rinasce, della pulsione vitale che fiorisce in movimento e ritmo.

 

“La mia cultura è quella del balletto classico e senza alcun complesso ve ne resto legato – sottolinea Thierry Malandain – Perché, pur riconoscendo che i codici artistici e sociali sono di un’altra epoca, penso che questa materia ereditata da quattro secoli di storia doni ai danzatori risorse e materiale inestimabile. Allora mi diverto diventando classico per qualcuno, contemporaneo per altri, alla ricerca semplicemente della danza che amo. Una danza che non lasci solo la traccia del piacere , ma che si riallacci anche all’essenza del sacro come risposta alle difficoltà dell’essere”. Una filosofia del fare danza che la Serata Stravinskij rispecchia pienamente nell’attingere alla musica del compositore che ha marcato indelebilmente la carriera di coreografi come Fokine, Nijinsky, Massine, Balanchine…e lasciato spazio a innumerevoli versioni e riletture. Per L’uccello di fuoco Malandain ha lavorato sulla riduzione della suite orchestrale già utilizzata da Balanchine nel 1945. Ispirato dal commento del compositore Reynaldo Hahn su un “soffio purissimo, forte e che viene dall’alto”, la coreografia evoca San Francesco d’Assisi, il poeta della natura che conversava con i fratelli uccelli…ma anche la Fenice come simbolo dell’immortalità dell’anima e della resurrezione di Cristo.

 

Martin Harriague trova invece nel rapporto fra uomo e natura motivo di fascino quanto di inquietudine: in La Sagra della primavera la rinascita della vita è anche una lotta per la sopravvivenza, una poesia violenta implicita al genio iconoclasta della creazione di Stravinskij. Harriague conserva l’intenzione originale del compositore di rappresentare un rito pagano, quella “sensazione oscura ed immensa nel momento in cui la natura rinnova le sue forme, un’onda scura e profonda di pulsione universale,” come Stravinskij stesso ebbe a precisare in un articolo comparso nel 1913. In concerto con il martellante ritmo della musica, Harriague rinuncia a ogni lirismo gestuale per concentrarsi sul potere espressivo del movimento primitivo e delle figure frattali in cui il gruppo di danzatori si sviluppa, avvolge, dispiega, contrae. Anche in questo caso non mancano citazioni alla vasta galleria di interpretazioni storiche, per esempio nel calpestio che marca le pulsazioni della primavera ripreso da Nijinsky, all’epoca elemento di rottura rispetto al linguaggio classico.

 

Il Centre Chorégraphique National / Ballet Biarritz è stato inaugurato nel settembre 1998 ed è uno dei 19 centri coreografici attivi in Francia. Con sede presso l’antica Gare du Midi, ha un organico di 22 danzatori permanenti provenienti da una formazione accademica classica, con cui il coreografo Thierry Malandain lavora per costruire un linguaggio aperto alla modernità. Oggi la Compagnia è fra gli ensemble più seguiti dal pubblico europeo, con un terzo dei propri spettacoli allestiti fuori dalla Francia. Oltre alla missione creativa, il Centro promuove l’ampliamento e la sensibilizzazione del proprio pubblico, accoglie il lavoro di altri coreografi e compagnie in residenza con oltre 450 interventi a stagione.

 

Info e prevendite: Biglietteria Teatro Alighieri – tel. 0544 249244 – www.teatroalighieri.org

Biglietti: da 10 a 30 Euro

Speciale Giovani under 18: 5 Euro, under 30 (platea e palchi): 15 Euro

 
 

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