Alla Fondazione Sabe per l’Arte di Ravenna, la danza di “Ammutinamenti”

Due gli appuntamenti in programma: lunedì 11 settembre con una performance e un film, sabato 16 con due repliche dello spettacolo "Mute".

A settembre , la Fondazione Sabe per l’arte di Ravenna ospita due appuntamenti di “Ammutinamenti – Festival di danza urbana e d’autore“, realizzato dall’Associazione Cantieri Danza

Lunedì 11 settembre, una performance e un film

Lunedi 11 settembre, alle 18.30, il pubblico potrà assistere alla performance “Come neve” di Adriano Bolognino (durata 20′). L’immagine di partenza è quella della neve che si osserva alla
finestra da piccoli, connessa a un senso di benessere, protezione e comunità. Gli abiti della danzatrici sono stati realizzati coinvolgendo “Il club dell’uncinetto”, nato durante la pandemia. Intrecciando questi elementi, l’autore invade la scena con una nevicata improvvisa di corpi in movimento, congela il tempo davanti a una serena contemplazione (ingresso 3 euro).

A seguire, alle 19, verrà proiettato il film “La parte maledetta. Viaggio ai confini del teatro. Carlo Sini”(durata 40′) di regia Clemente Tafuri e David Beronio, parte di un ciclo di documentari dedicati a protagonisti dell’arte e della cultura che nel loro lavoro hanno messo in crisi il sistema delle distinzioni specialistiche delle varie discipline. L’incontro con Carlo Sini, uno dei filosofi più importanti del nostro tempo, invita a ripensare il rapporto della filosofia con la scrittura, l’agire politico e le arti (ingresso gratuito). La serata si concluderà con un momento conviviale con buffet.

Sabato 16 settembre, due repliche dello spettacolo “Mute”

Sabato 16 settembre, alle 16.30 e alle 18, si terranno le due repliche dello spettacolo “Mute” di Martina Gambardella (durata circa 15′). Cosa succede se resistiamo alla tentazione di completare troppo presto il gesto e ci concediamo il tempo per contemplare ed espandere lo spazio dal quale il movimento sta sorgendo? “Mute” nasce dal desiderio di celebrare l’origine del movimento, cogliendo il potenziale e la forza generativa dello spazio dal quale esso emerge. Il lavoro volge lo sguardo allo spazio della relazione tra i corpi e si mette in ascolto del continuo discorrere silenzioso con i punti e i luoghi di contatto con l’altrə da sé. La materia dell’origine emerge così come desiderio costante di congiunzione, e come forza in grado di trasformare lo spazio di mezzo in un tracciato tattile e risonante di connessioni (ingresso gratuito).

Prenotazione consigliata scrivendo a: info@festivalammutinamenti.org e cell. 320-9552632

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