Al Cmp di Ravenna il nuovo COT per la cura dei soggetti fragili

Nel 2023, grazie all’integrazione interdisciplinare di vari professionisti, sono state gestite più di 4100 persone e più di 1700 insieme agli assistenti sociali del Comune. La COT sarà un ulteriore sviluppo organizzativo

Arriva a Ravenna la nuova Centrale Operativa Territoriale, entrata in funzione lunedì 5 febbraio, funge da sede provinciale Hub con funzioni di coordinamento per le altre 2 COT che verranno attivate nei Distretti di Lugo e Faenza, per garantire ancora più integrazione tra professionisti e maggiore prossimità per garantire al cittadino una presa in carico tempestiva e globale.

Il modello organizzativo trova le sue radici all’interno del DM 77 – il decreto ministeriale che potenzia l’assistenza sanitaria territoriale e fornisce i nuovi indirizzi per la sanità del futuro – e rappresenta la chiave per l’integrazione tra la filiera dei servizi e i professionisti coinvolti nei diversi luoghi e livelli di cura, assicurando continuità, accessibilità e integrazione dell’assistenza sanitaria e socio-sanitaria. 

La COT, inserita nel Piano approvato dalla Conferenza territoriale socio sanitaria, garantisce al cittadino la presa in carico, in particolare nelle fase di transizione, tra un setting di cura ed un altro; assicura la continuità delle cure e l’appropriatezza dei contesti di assistenza. I singoli professionisti sanitari e sociali coinvolti avranno un contesto organizzativo capace di sviluppare modalità di interazione, valutazione e decisione in meriti agli interventi più appropriati in relazione alle esigenze specifiche della singola persona e del famigliare di riferimento. 

La sede 

La COT di Ravenna si trova al primo piano del CMP in un’area dedicata e ristrutturata che ha previsto un finanziamento complessivo di circa 280.000 euro finanziati coi fondi PNRR. La nuova centrale operativa è costituita da 11 locali più servizi igienici, per un totale di circa 270 mq. 

La riqualificazione ha riguardato le finiture edili (incluso l’esecuzione dei nuovi controsoffitti antisismici) e l’adeguamento impiantistico e tecnologico, ai fini della sicurezza antincendio, di tutto il compartimento del primo piano per una superficie totale di 1280 mq circa. Sono stati riqualificati anche alcuni ambulatori del primo piano, per una superficie complessiva di 280 mq circa, per liberare i locali su cui è stata poi ricavata la COT. 

L’attivazione 

Chi può contattare la Centrale Operativa Territoriale? Non il privato cittadino, ma uno dei professionisti che si stanno occupando del piano di cura e assistenza. Può essere attivata infatti da tutti i professionisti del territorio e dell’ospedale, sia di ambito sanitario che di ambito sociale: medici di medicina generale, assistenti sociali, Infermieri Case Manger e Medici delle UU.OO Ospedaliere, medici di continuità assistenziale, infermieri di Comunità, specialisti e altri professionisti sanitari della rete. 

La Centrale, nella prima fase sarà operativa dalle ore 8 alle 20 dal lunedì al venerdì e dalle 8 alle 14 il sabato (poi si passerà a un servizio 7 giorni su 7 per 12 ore). È composta da infermieri, assistenti sociali e medici che partecipano alle valutazioni multidimensionali d’equipe e alla progettazione degli interventi. 

I destinatari della sua attività sono i cittadini cosiddetti “fragili”, persone prevalentemente anziane, o con disabilità o malattie particolarmente invalidanti, che nella maggior parte dei casi presentano un quadro composto da più patologie che coesistono, e che dunque richiedono la necessità di cure. L’obiettivo è anche mantenere il più possibile la persona all’interno del proprio contesto di vita e alla rete relazionale. 

Le dichiarazioni

«Di fronte alle sfide che stiamo vivendo – ha affermato Michele de Pascale sindaco di Ravenna – quali la trasformazione demografica e l’invecchiamento della popolazione, non possiamo permetterci di stare fermi. La spinta di riforma deve essere forte, anche sperimentando e monitorando costantemente i risultati. Quello che stiamo inaugurando oggi va nella direzione di dare risposta ai nuovi bisogni della popolazione, anche ripensando e rimodulando i nostri servizi. Nella nostra realtà forme di integrazione fra i servizi sono già sperimentate e sviluppate. Quella che ci accingiamo a fare oggi è una sfida ancora più alta che mette insieme i professionisti sanitari e sociali, una rete che ha anche il compito istituzionale di ridurre le disuguaglianze». 

«Si tratta di un pezzo molto importante del nuovo sistema sanitario e sociale, che cerca di essere sempre più vicino ai bisogni delle persone – sottolinea Tiziano Carradori, Direttore Generale di Ausl Romagna – La Centrale Operativa Territoriale è l’esempio lampante che per realizzare la prossimità delle cure, principio guida della sanità di oggi e di domani, servono anche cambiamenti organizzativi e non solo strutturali. Questo ulteriore tassello che inauguriamo oggi , insieme ad altri interventi gia operativi, quali il Cau e l’Ospedale di Comunità, provano a dare gambe alla necessità di una potente assistenza primaria.». 

«La COT mette come elemento centrale l’integrazione fra i diversi professionisti che si prendono cura delle persone e assolve al suo ruolo di raccordo attraverso funzioni distinte e specifiche – precisa Roberta Mazzoni Direttrice del Distretto di Ravenna – occupandosi del coordinamento tra i servizi e i professionisti coinvolti nella transizione della persona con bisogni sanitari e socio-sanitari tra i diversi setting assistenziali: rientro a domicilio dal Pronto Soccorso; dimissione da strutture ospedaliere sia verso il domicilio che in altre strutture residenziali e semiresidenziali; ammissione, dimissione o trattamento temporaneo in Casa Residenza Anziani o negli Ospedali di Comunità, lungodegenza e post-acuti. Inoltre costituiscono interfaccia continua le relazioni con la rete delle Cure Palliative Locale, i servizi socio-sanitari e l’Infermiera Referente del Progetto DAMA – percorso sanitaria per l’accesso alle prestazioni specialistiche per pazienti con disturbi dello spettro autistico e disabilità intellettiva». 

COT: una regia per i bisogni dei pazienti

In altri termini, la COT è una vera e propria “regia”, che si prende cura dei diversi bisogni del paziente, organizzando per lui le risposte più appropriate. Il sanitario o l’assistente sociale che per primo viene a contatto col cittadino e identifica un nuovo bisogno di salute (anche temporaneo), che cambia la situazione precedente, attiva la COT che velocemente mette in rete le risorse per individuare la miglior soluzione. Inoltre, la COT diventerà una delle principali interfacce con il Servizio 116117 attualmente in fase di progettazione operativa. 

Nel distretto di Ravenna esisteva già da qualche anno un meccanismo di centralizzazione di percorsi per persone con fragilità sanitarie, assistenziali e sociali che aveva l’obiettivo di renderli più fluidi creando le necessarie connessioni per una presa in carico globale. 

Nel 2023, grazie all’integrazione interdisciplinare di vari professionisti, sono state gestite più di 4100 persone e più di 1700 insieme agli assistenti sociali del Comune. La COT sarà un ulteriore sviluppo organizzativo che migliorerà e potenzierà i servizi di transizione e di presa in carico territoriale.

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