Al Bagno Bleck 210 a Cervia giovedì 28 luglio “One Day One Day”, il documentario che racconta la vita dei braccianti

Il documentario racconta un anno da braccianti nella baraccopoli alle porte di Foggia, la più grande d'Italia

«Tutto quello che dicono dell’Europa è sempre positivo. Non vedi mai nulla di negativo. Ti convinci che l’Europa sia il paradiso. Questo è il paradiso in cui siamo oggi». “Questo” è Borgo Mezzanone, in provincia di Foggia, la baraccopoli più grande d’Italia, e a parlare è uno dei circa 4mila migranti che vivono lì, spesso clandestinamente, e che vengono sfruttati nei campi come braccianti agricoli.

 

A raccontare questa realtà sommersa che resiste da oltre 20 anni, il documentario One Day One Day (2022), per la regia di Olmo Parenti e co-prodotto dal collettivo di ragazzi dai 23 ai 28 anni, A thing by, e Will Studio, la casa di produzione della piattaforma Will Media. Il film sarà proiettato al Bagno Bleck 210 di Cervia giovedì 28 luglio alle 22.

 

Il film descrive, attraverso la voce dei protagonisti, un anno di vita di alcuni dei migranti che vivono lì clandestinamente e che finiscono per essere sfruttati nei campi. Chi si accampa nel ghetto della periferia foggiana viene impiegato come bracciante agricolo nelle campagne per raccogliere il cibo che finisce tutti i giorni sulle nostre tavole.

 

«L’obiettivo del documentario – spiega il regista Olmo Parenti – non è quello di fare un’inchiesta sul fenomeno del caporalato, ma mostrare uno sguardo in soggettiva sui suoi protagonisti, per far comprendere le difficoltà che affronta chi rimane invisibile alla nostra società».

 

Il lungometraggio, uscito in queste settimane e vincitore del Premio Cipputi, è partito con una campagna nata sui social. «All’inizio le case di distribuzione, le produzioni cinematografiche e i festival non erano interessati al nostro prodotto – spiega il fondatore di Will, Alessandro Tommasi – Abbiamo quindi deciso di partire da chi ha ancora la capacità di emozionarsi più di altri, i giovani, che da tutta Italia hanno richiesto di vederlo negli istituti superiori. Abbiamo così girato 52 scuole superiori d’Italia, da nord a sud, proiettando gratuitamente il film davanti a tantissimi studenti e organizzando anche momenti in streaming con migliaia di loro contemporaneamente». Improvvisamente, qualcosa è cambiato e anche gli adulti hanno iniziato a mostrare interesse per il film. Così, la produzione di One Day One Day ha lanciato una sfida: se 5000 persone avessero aderito alla raccolta firme, il documentario sarebbe stato visibile a tutti. Le firme sono state 12mila e oggi il documentario è in tournée in alcune selezionate sale d’Italia.

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