Un antico mito racconta che a ognuno, prima di nascere, viene mostrata un’immagine che sarà la guida per la vita futura. A qualcuno viene mostrato un fiore e quello vivrà tutta la sua vita senza mai smettere di pensare ai fiori; a qualcun altro un pianoforte e diventerà un grande musicista. A Efesto venne mostrata l’immagine di due mani e lui, per tutta la vita (e la vita di un dio è piuttosto lunga) costruì ogni genere di meraviglia. Questa storia parla di un dio artigiano che ricerca ovunque la propria felicità per poi trovarla dove non si aspettava: al punto di partenza. E chi può raccontarla meglio di un burattinaio, artigiano del teatro che, come Efesto, ha costruito lo spettacolo con le sue mani e con le sue mani racconta storie e si guadagna da vivere?
Sono nel frattempo esaurite le prenotazioni per le “Passeggiate con racconti” (il 18 “Scomposizioni urbane” e il 25 “Fatti d’amore e di sangue tra sei, sette e ottocento”) condotte da Mario Maginot Mazzotti, che hanno già totalizzato il numero massimo di partecipanti. Gli iscritti che si trovassero nell’impossibilità di partecipare, anche poche ore prima della partenza, sono pregati di avvertire gli organizzatori, permettendo così di far subentrare chi è in lista d’attesa.
Il Bagnacavallo Festival è ideato e organizzato dall’associazione culturale Controsenso in collaborazione con il Comune, con il patrocinio dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, il patrocinio e il contributo di Regione Emilia-Romagna e Pro Loco Bagnacavallo e la compartecipazione di Hera e Romagna Acque-Società delle Fonti. Associazioni partner: Amici di Neresheim, Associazione Comunicando, Associazione musicale Doremi, Auser, Avis, Bagnacavallo fa Centro, Centro sociale Abbondanza, Circolo Arci Casablanca, Collegium Musicum Classense, Officina, Teatro del Drago.
L’ingresso allo spettacolo è a offerta libera.
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Oggi, venerdì 22 novembre, alle 21 nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro di Lugo
Sabato 23 novembre. Il tema scelto per la diciottesima edizione è stato “La Porta: un passaggio, una soglia…”.
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