Agricoltura Ravenna, gravi danni alle pere a causa di siccità, caldo torrido e bombe d’acqua

Nei territori di alcune province dell'Emilia Romagna calano le produzioni di pere a causa della forte siccità e del maltempo

I territori delle province di Ravenna, Ferrara, Modena e Bologna occupano oltre il 70% della produzione annua italiana di pere. Quest’anno però a causa delle alte temperature estive, ma anche dei forti e improvvisi temporali, si è registrato un raccolto minore rispetto a quello del passato, per il fatto che i frutti si presentavano cotti dal sole o spaccati e, quindi, invendibili. Lo “scartato” è notevolmente superiore ai quantitativi delle annate precedenti, circa il 25% in più.

 

La produzione del 2022 ha registrato un calo del 10% rispetto a quelli dei due anni trascorsi; ma a calare del 30% sono stati anche i ricavi delle aziende produttrici per alcune varietà medio tardive, a causa dell’andamento commerciale che sta peggiorando.

 

La Confagricoltura Emilia Romagna ha fatto un’indagine da cui si evince che il 55/65% delle pere Carmen consegnate è di piccolo calibro, come pure il 50% delle pere Santa Maria.

 

“Il costo del gasolio agricolo  è raddoppiato e anche quello della risorsa idrica e dell’irrigazione è cresciuto di sei volte tanto – spiega Marco Piccinini, presidente di Confagricoltura dei frutticoltori dell’Emilia Romagna – Non solo, si allarga la forbice tra i prezzi al campo e quelli sui banchi del supermercato. oggi il consumatore compra a prezzi 10 volte superiori rispetto a quanto riconosciuto all’agricoltore”

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