A San Patrizio di Lugo raccolti quasi 500mila euro dal 1985 destinati allo IOR, per la lotta contro il cancro

Raccolti soldi destinati allo Ior, a san Patrizio di Lugo

Passano gli anni, esattamente 38 dalla prima edizione, ma la “Sagra del Tortellone Sanpatriziese” e la comunità del piccolo paesino del lughese rimangono un’autentica certezza quando si parla di solidarietà e di sostegno alla lotta contro il cancro sul territorio. Nel 2022 l’evento è tornato finalmente in presenza, dopo che per due edizioni è stato organizzato con il format “da asporto” per evitare che la convivialità e la condivisione degli spazi tipici delle manifestazioni di questo stampo potessero mettere in qualche modo in pericolo la salute dei partecipanti e dei volontari che prestano servizio. I numeri dimostrano quanto la ripresa della sagra nella sua manifestazione più condivisa e naturale fosse attesa da tutti gli affezionati del “tortellone”: sono stati 20.000 gli euro di contributi versati dall’associazione di San Patrizio, ben 5.000 euro in più rispetto al contributo erogato negli anni di pandemia, frutto ovviamente di una maggiore partecipazione di pubblico e della straordinaria dedizione dei volontari, che si sono impegnati affinché l’edizione 2022 facesse rima con ripartenza, speranza, convivialità.
Con questo assegno, consegnato nelle mani del Direttore Generale IOR Fabrizio Miserocchi, del Responsabile dell’Oncologia di Lugo, il dott. Claudio Dazzi, e del Direttore dell’Oncologia di Ravenna, il dott. Stefano Tamberi, nel corso della tradizionale cena di venerdì 25 novembre cui han preso parte tutti coloro che si sono impegnati a rendere la tre giorni di agosto memorabile, il contributo sale a 400.000 euro se consideriamo l’anno di partenza di questo seguitissimo appuntamento, il 1985. Ma la comunità di San Patrizio non è solo “tortellone”: i volontari di questa cittadina, che da fonti Wikipedia conta poco più di 1000 abitanti, sono sempre in prima linea quando si tratta di assurgere al ruolo di ambasciatori della solidarietà e della causa dello IOR nei vari eventi di rete che la no-profit porta avanti su tutto il territorio Romagnolo. Festa della Donna, Festa della Mamma, Natale, Pasqua, Commemorazione dei Defunti: non c’è manifestazione che i volontari del borgo lughese lascino sguarnita. Considerati quindi anche gli incassi resi possibili da questi ultimi impegni il contributo elargito alla causa della lotta contro il cancro quasi a 500.000 euro: un numero enorme che racconta di una cittadina sicuramente piccola, ma dal cuore incredibilmente grande.

 

«Non posso che ringraziare tutti i volontari che hanno contribuito sia alla buona riuscita dell’ultima edizione della Sagra sia alle altre attività portate avanti – afferma Luca Lazzarini, Consigliere dell’Associazione Volontari e Amici dello IOR – l’anno scorso ci eravamo lasciati con l’auspicio di poterci rivedere dal vivo dopo la seconda edizione “da asporto”, per poter fare la differenza per i pazienti oncologici in presenza e nello spirito di condivisione che dal 1985 anima questa grande festa: siamo tutti felicissimi che questa speranza si sia finalmente avverata. I numeri che ha fatto il “tortellone sanpatriziese” quest’anno sono da record, sia in termini di presenze che di contributo alla lotta contro il cancro: segno evidente che tutti nel circondario e oltre aspettavano con impazienza la riapertura degli stand di Piazza Mameli. Un risultato incredibile che per me, che conosco bene il territorio e questo gruppo, non è una sorpresa, ma che rimane comunque un qualcosa che non può non essere considerato eccezionale».«Penso si possa veramente parlare dello “strano caso di San Patrizio” – afferma il Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi – ritengo sia difficile ritrovare in Italia e oltre un esempio così fedele di totale dedizione, che abbia portato a contributi altrettanto importanti per la causa che sostiene. Anche grazie a San Patrizio e ai suoi abitanti possiamo dire che viviamo in un territorio davvero unico e meraviglioso: il prof. Dino Amadori, nostro fondatore, d’altronde non perdeva occasione di affermare che lo IOR non sarebbe potuto sorgere in nessun’altra terra se non la Romagna. Ringrazio quindi tutti i volontari di questa piccola città, da quella più storica, Gina Zappi, ai più giovani: hanno saputo gettare il cuore oltre l’ostacolo e fare del loro esempio un qualcosa di concreto, che ha fatto e continuerà a fare la differenza per tante persone che soffrono».

 

Sempre nel corso della serata è stato consegnato nelle mani del Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi, un ulteriore assegno di 509 euro da parte dell’UISP Faenza-Imola nella persona del suo Responsabile, Veliano Longhi. La donazione è frutto del raduno cicloturistico che si è svolto nella mattinata di sabato 27 agosto e andrà sempre a sostenere i progetti a favore dei pazienti del territorio e a supporto del lavoro dello staff dell’Oncologia dell’”Umberto I” di Lugo.

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