Palazzo della Prefettura di Ravenna, visite guidate il 18 dicembre

dalle 10.30 alle 18.30

Per tutta la giornata di domenica 18 dicembre, dalle 10.30 alle 18.30, il Palazzo della Prefettura sarà aperto alla cittadinanza per visite guidate impreziosite dai complessi cameristici dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini che si esibiranno al termine del percorso. Le visite sono programmate ogni 20 minuti, sono ad ingresso libero e senza prenotazione.

 

Le visite guidate sono curate da guide professioniste; durante il percorso di visita due Ciceroni del FAI si soffermeranno ad illustrare un’opera particolarmente interessante, che richiama reminiscenze scolastiche. Si tratta di un dipinto che raffigura l’Innominato, personaggio dei Promessi Sposi, figura misteriosa, altera e senza scrupoli che il pittore ravennate Giovanni Bagioli coglie nel momento del tormento interiore che precede la conversione. La tela è stata consegnata alla Prefettura nel 1963 dalla Pinacoteca di Ravenna assieme ad altri dipinti per il decoro della sede.

 

Le visite guidate sono realizzate grazie alla preziosa collaborazione del FAI Fondo Ambiente Italiano, della Fondazione Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e dell’Associazione Nazionale Carabinieri Ravenna.

 

Nelle sale del palazzo della Prefettura sarà possibile visionare anche la Collezione privata di presepi provenienti da varie parti del mondo di Ravagli – Minghetti.

 

Un’occasione per scoprire la storia e conoscere le vicissitudini di alcune sale private dell’imponente Palazzo in Piazza del Popolo, grazie anche ad un progetto speciale del FAI su un’opera delle collezioni.

 

L’edificio un tempo sede del Legato Apostolico, rappresentante della Santa Sede in città, danneggiato durante il sacco di Ravenna nel 1512 dai francesi, è stato più volte restaurato e ricostruito. Dal 1863 è la sede della Prefettura. Gli interni conservano preziosi arredi barocchi e neoclassici oltre ad una collezione di stemmi araldici dei legati, degli intendenti generali e dei prefetti di Ravenna dal 1846 al 1961. L’appartamento di rappresentanza al secondo piano è decorato da dipinti di matrice faentina tardo settecenteschi-tardo ottocenteschi.

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