A Ravenna nasce un mosaico che riprende una fotografia che Mulas fece a Totò

Il 15 aprile ricorre l'anniversario di morte dell'attore napoletano e a lui è stato dedicato un mosaico ripreso da un ritratto del fotografo del '900

Totò e Mulas, due geni uniti nel mosaico. Un ritratto del principe della risata tratto da un’immagine del grande fotografo del ‘900.  Riprendiamo il titolo di quando si è concretizzato l’accordo tra l’Associazione Dis-ORDINE e la Fondazione UGO MULAS, nel febbraio 2021, per la traduzione in mosaico del ritratto fotografico dell’ultimo principe di Bisanzio Antonio De Curtis in arte Totò scattato dal maestro Mulas nel 1957. Il progetto, coordinato da Giuliano Babini e Elena Pagani, svolto attraverso un laboratorio aperto al pubblico nella sede dell’Associazione in via D’Azeglio, 42 durante la scorsa Rassegna Biennale di Mosaico Contemporaneo volge al termine in previsione della ricorrenza del 15 aprile 2023, anniversario della scomparsa di Totò.

Tutto nasce grazie all’amica avvocato Silvia Stabile che ci ha messo in contatto con Carmela e Valentina Mulas, dirigenti a Milano della Fondazione intestata al padre, le stesse a segnalarci alcune foto significative del maestro comprese quelle realizzate negli Anni Sessanta per il libro “Ravenna una Capitale”, tra le quali molte inedite che sarebbe bello farle conoscere attraverso una esposizione o una pubblicazione che comprenda tutte le opere ispirate da Ravenna.

Tra le tante, afferma il nostro Presidente Marcello Landi: abbiamo scelto il ritratto di Totò per consolidare il rapporto che lega la nostra città al suo ultimo discendente. Nel 2009, quando al cimitero di Napoli fu rubato lo stemma di famiglia contattai la figlia Liliana per proporne uno sostitutivo in mosaico, Poi però fu ritrovato. Nel 2010 con il Liceo Artistico realizzammo una grande opera dedicata a Totò in cui il principe è raffigurato fra i dignitari di Bisanzio assieme a Giustiniano da regalare alla città di Napoli per il Museo dedicato a Totò. Gli eredi apprezzarono moltissimo l’opera ma ci dissero di attendere l’apertura del museo nel luogo già individuato del sontuoso Palazzo dello Spagnuolo a Napoli. Sogniamo ancora di poterlo consegnare quando finalmente sarà aperto il Museo in suo onore. A Totò animalista nel 2019 abbiamo dedicato la targa “Ospizio dei Trovatelli” all’ingresso del Canile di Ravenna. Senza dimenticare infine l’opera street art “Totò in bicicletta”, realizzata in via IV novembre a Ravenna che poi è stata fotografata ed è diventata la copertina del libro “Totò metà-fisico” di Antonello Buffardi.

E ora, con il coinvolgimento di più generazioni, come solitamente l’Associazione Dis-ORDINE cerca di organizzare il lavoro, ha realizzato questa nuova opera, in bianco e nero, con l’utilizzo di smalti vetrosi e materiali naturali come il marmo. L’idea è quella di inviarla a Napoli, in funzione di una nuova spinta per l’apertura del tanto agognato Museo Totò, che da oltre vent’anni viene promesso dai vari Sindaci e Ministri senza mai trovare la giusta soluzione.

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