A Ravenna, la presentazione del libro su Dante del professor Anselmi

L'incontro letterario si terrà martedì 4 aprile alle 18 nella sala D'Attorre

Martedì 4 aprile alle 18 nella sala D’Attorre di via Ponte Marino 2, per il XLIX ciclo degli Incontri Letterari del Centro relazioni culturali, Gian Mario Giusto Anselmi, professore dell’Alma Mater Università di Bologna presenterà il libro “Dante Alighieri, Commedia. Acrostici”, a cura di Paola Allegretti Gorni, (ETS Pisa 2022). Sarà presente l’autrice.

Un acrostico (dal greco tardo ἀκρόστιχον, composto di ἄκρον, “estremo” e στίχος, “verso”) è un componimento poetico o un’altra espressione linguistica in cui le lettere o le sillabe o le parole iniziali di ciascun verso formano un nome o una frase. Nella Commedia le maiuscole di inizio terzina a volte scrivono parole. Parole in acrostico. Sul margine sinistro delle terzine corrono parole supplementari che talvolta replicano alcuni elementi del testo. Gli acrostici sono dati lessicali più rigidi di quelli che intessono i versi. Al confronto con i versi del poema, il gruppo è limitatissimo. Gli acrostici poi non si piegano alle regole musicali e ritmiche dell’endecasillabo.

Dante Alighieri non ha lasciato autografi: niente si è salvato del modo in cui ha messo sulla pagina i suoi testi. Ma Dante ha sempre lavorato con la forma delle parole, su molteplici scale di grandezza. Anche nel primo anniversario della morte di Beatrice (1291) disegna angeli e scrive un sonetto che ha due prime quartine, figura metrica strana che si lega per virtù di forma al disegno raccontato. Riverbero o ombra ultima della Trinità, trent’anni dopo, nel trentatreesimo canto del Paradiso è la perfezione enigmatica dell’immagine “iri da iri”: in rima, forma fonetica, cromatica, iconica e grafica. Certamente IRI è inventato da Dante: parola polisemica, adamica e mitologica, specchio simmetrico di sé stessa, proiettato sulla riga del verso con una rotazione virtuale.
Questa edizione della Commedia recupera solo uno dei molti aspetti grafici che hanno un senso anche per gli occhi: gli ACROSTICI delle lettere maiuscole di terzina.

Gian Mario Giusto Anselmi Bolognese d’adozione, ha studiato con Ezio Raimondi e Raffaele Spongano (con cui si è laureato nel 1971) all’Università di Bologna, dove è stato a lungo professore ordinario di Letteratura italiana e Letteratura italiana medievale. In pensione dal 2017, dal 2021 riveste la qualifica di professore dell’Alma Mater Università di Bologna. Dal 2002 al 2008 e dal 2010 al 2015 è stato direttore del Dipartimento di Italianistica, divenuto dal 2012 Dipartimento di Filologia classica e Italianistica. Dopo la laurea (in Lettere classiche) è stato borsista all’Istituto italiano per gli studi storici di Napoli. Ha ricoperto anche per vari anni l’insegnamento di “Cibo e media” presso l’Università di Parma. Ha collaborato e collabora con le principali case editrici italiane e con editori stranieri, dirigendo collane di saggistica e di classici e partecipando alla direzione o ai comitati scientifici di prestigiose riviste nazionali e internazionali (fra cui ricordiamo “Ecdotica”, “Italique”, “la Biblioteca di via Senato” e “Machiavelliana”). È tra i fondatori e condirettori di riviste letterarie online ad ampia diffusione internazionale, Griseldaonline, Ossigeno nascente: atlante dei poeti italiani contemporanei, DNA-Di Nulla Academia.Rivista di studi camporesiani . Tra i suoi interessi, la cultura medievale (fra cui spiccano diversi e importanti contributi danteschi), la letteratura umanistica e rinascimentale (ha curato, tra l’altro, le principali opere di Niccolò Machiavelli, di cui è tra i maggiori esperti, nonché testi di Francesco Guicciardini, antologie delle Lettere di Pietro Aretino e dei Lirici europei del Cinquecento), la cultura e l’arte del Settecento, la storia della storiografia , la periodizzazione della letteratura, la letteratura comparata, la storia della critica, la letteratura in rapporto ai nuovi media, la didattica della letteratura con la curatela di manuali e antologie di successo. Ha collaborato, con vari saggi, alla Letteratura italiana edita da Einaudi e diretta da Alberto Asor Rosa. Ha fatto parte del Comitato direttivo dell’Enciclopedia Machiavelli Treccani per la quale, fra l’altro, ha redatto la fondamentale voce dedicata al Principe. Ha tenuto corsi e conferenze in molti paesi europei ed extraeuropei e suoi lavori sono stati tradotti in varie lingue. Ha partecipato e partecipa a molte attività culturali (di cui sovente è egli stesso promotore) e collabora con alcune trasmissioni della Rai. Nel 2021 gli è stata assegnata la “Targa Volponi” per la letteratura.

Paola Allegretti GorniFa parte del Consiglio scientifico della Società dantesca italiana (Firenze) e ha pubblicato Dante Alighieri, La canzone “montanina” (Verbania, Tararà, 2001), per l’edizione nazionale delle Opere di Dante Alighieri l’edizione critica Fiore, Detto d’Amore (Firenze, Le Lettere, 2011), Adespositi, prosimetri e filigrane. Ricerche di filologia dantesca (Ravenna, Longo Editore, 2013), Il dossier di Avignone, 9 febbraio 1320-11 settembre 1320 (Firenze, Le Lettere, 2020), Dante scopre l’Europa (Firenze, Firenzefiera, 2021).

L’ingresso è libero. Per informazioni: 0544.482227 – crc@comune.ra.it

Prossimo appuntamento: venerdì 7 aprile alle 18, sala D’Attorre di Casa Melandri, in via Ponte Marino 2, ci sarà la presentazione del libro “Pirati e corsari nel Mare di Romagna (secoli XV-XIX)” edizioni Il Ponte Vecchio con Eraldo Baldini, Davide Gnola e Giancarlo Cerasoli

Dalla stessa categoria