10 Mar 2023 12:14 - Cronaca
A Ravenna crisi del trasporto pubblico. Spadoni(LpR): “A pagare sono i dipendenti ormai ai limiti dello stress”
poco personale e turni massacranti
di Redazione
L’organizzazione interna del trasporto pubblico di Ravenna, da molti mesi è in sofferenza al punto da compromettere l’efficienza del sistema, oltre a mettere a dura prova gli autisti degli autobus e i viaggiatori. Oltre ai consueti casi di insicurezza del personale, così evidenti da non garantire un tranquillo lavoro ordinario, si aggiunge un forte tour de force del personale costretto a turni massacranti e con frequenti straordinari principali cause di stanchezza psicofisica e abbassamento della concentrazione.
«Situazioni difficili e pericolose soprattutto per l’incolumità dei conduttori degli autobus, e non meno, per i pedoni e le vetture in transito – spiega Spadoni – E l’aspetto più sorprendente non consiste nell’adeguata risposta di Start Romagna mediante l’ adeguamento dell’organico, ma ad una serie di pseudo assunzioni a stipendi al limite della decenza e della regolarità. Non si registrano, infatti, nuovi contratti stabili ed è evidente come l’azienda tenda a sopravvivere e a non garantire livelli accettabili di ottimizzazione gestionale.»
Si tratta di una situazione che Start Romagna trascina almeno dal 2021 cui si aggiungono casi recenti davvero imbarazzanti. È di questi giorni, infatti, l’ennesima comunicazione di Start con la quale informa l’utenza della sospensione di corse a causa della malattia degli autisti: una continua pioggia abbattuta sul bagnato, a conferma dell’inadeguatezza del servizio pubblico.
«Tutto ciò si pone in contraddizione con le numerose prese di posizione dell’Amministrazione comunale di Ravenna orientata ad eliminare le auto nel centro per favorire un sistema di mobilità sostenibile – continua Spadoni – attuata mediante un servizio i cui vertici, di fatto, appaiono incapaci di dare una sufficiente organizzazione del personale, probabilmente solo per contenere i costi di gestione. E come sempre, a pagare sono i dipendenti ormai ai limiti dello stress e della sopportabilità, e, non meno, le persone interessate ad usare il trasporto pubblico.»