Morgan ritorna sul palco da solista. Il debutto a Pinarella

Sarà infatti lui la guest-star della cena-spettacolo in programma venerdì 8 novembre sul palco del Full Moon di Pinarella

Dopo i tormenti artistici, i guai giudiziari e la scomunica del mondo del jet-set, Marco Castoldi – in arte Morgan – ricomincia dalla Romagna. 

Archiviato il periodo buio, quello dei concerti annullati e dell’interdizione dai palcoscenici di mezza Italia, sarà infatti lui la guest-star della cena-spettacolo in programma venerdì 8 novembre sul palco del Full Moon di Pinarella. 

Il primo concerto da solista dopo il periodo buio

Dopo il grande successo del concerto del chitarrista Stef Burns (in mille attorno al palco di viale Tritone), Alessandro Vinci ed Andrea Alici hanno dunque deciso di proporre agli amanti della musica un altro grande concerto dal vivo: «Marco Castoldi – dicono – è un cantautore che ha scritto pagine memorabili della musica italiana e dunque, in un periodo non facile della sua vita, abbiamo deciso di rendere omaggio alla sua arte invitandolo sul palco del Full Moon». 

Per Morgan, reduce da una lectio magistralis alla Iulm dove ha ricordato l’amico Francesco Alberoni, si tratta del primo concerto da solista dopo tanti mesi di assenza dal mondo dello showbiz (il 2 novembre farà un live a Milano ma con la sua vecchia band), un ritorno in piena regola per un artista da sempre “divisivo” nell’arte come nella vita, ma capace sul palco di mettere d’accordo tutti. 

Morgan

Morgan – il più poetico dei cantautori contemporanei, un po’ filologo e un po’ menestrello, capace di spigolare, con disarmante disinvoltura, tra lessico e spartito – torna in Romagna per confermare le sue sublimi doti di “narratore musicale” e, accompagnato dalla sua chitarra (suonata rigorosamente al contrario), disegnerà in note e versi il suo personale viaggio a ritroso tra i capolavori della musica italiana e statunitense. 

Morgan – che ama definirsi “un alieno nella terra dei normali” – è un artista geniale che, ormai valicata la soglia dei 50 anni (il prossimo dicembre compirà 52 primavere), fa parte della storia della musica italiana. Capace di spaziare nell’universo internazionale, fa dell’eclettismo la sua matrice genetica e, dai tempi dei Bluvertigo ad oggi, ha collezionato una serie infinita di premi alla carriera 

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