La Pigna, nuova piscina comunale Ravenna: «Penalizzate le società sportive»

Alla luce di «irregolarità e tempi non rispettati», la capogruppo Veronica Verlicchi chiede al sindaco di «recedere dal contratto di autotutela e rifare il progetto».

«Gravi irregolarità e tempi non rispettati nell’assegnazione del bando, danno per le società sportive natatorie ravennati». Sono queste, in sintesi, le questioni su cui il gruppo consiliare La Pigna Città Forese Lidi punta il dito in merito al progetto di riqualificazione della piscina comunale Gianni Gambi di via Falconieri a Ravenna. Per questi motivi, chiede al sindaco Michele de Pascale di recedere dal contratto di autotutela e di «rifare il progetto da capo a tutela di società natatorie e cittadini», oltre ad annunciare esposti in Procura, Procura Europea, Corte dei Conti e Ministero.

«Il progetto – spiega la capogruppo Veronica Verlicchi– consiste, nell’intenzione dichiarata nero su bianco, in una riqualificazione dell’impianto natatorio comunale. In realtà a ben guardare, e del caso ci stiamo occupando dal 2018, ci sono diverse problematiche a partire dalla prima che ha portato a una approvazione forzata di questo progetto, nonostante dal punto di vista legislativo non vi siano gli elementi e i canoni richiesti dalla stessa normativa». La conferenza stampa indetta venerdì 23 agosto è stata mirata proprio a far luce di questi elementi. In sintesi, secondo la lista civica La Pigna, l’iter amministrativo sarebbe caratterizzato da innumerevoli violazioni in merito a scadenze, società coinvolte, provenienza e utilizzo dei fondi.

In più, come evidenziato da Verlicchi, «il piano di utilizzo delle vasche del nuovo progetto risulta molto penalizzante per le società natatorie ravennati». «Si rischia di farle scomparire per favorire invece il soggetto gestore, che sarà Coopernuoto – commenta –. Il piano prevederebbe per la vasca 50×25 metri, sei corsie per tutto l’orario di apertura riservate al gestore per nuoto libero e altre attività ludico-ricreative rivolte al pubblico, mentre le restanti quattro corsi saranno affittate alle società e associazioni sportive ravennati, per agonismo e attività corsistiche. Però nella fascia oraria dalle 17 alle 20, quando la piscina è maggiormente utilizzata, saranno a disposizione del gestore».

«Stessa storia per la vasca da 25×21 – prosegue la capogruppo –. Cinque corsie saranno riservate al gestore per tutto l’orario di apertura, mentre le restanti tre saranno affittate alle società e associazioni sportive ravennati, per agonismo e corsi tranne, anche in questo caso, nella fascia oraria dalle 17 alle 20 che resterà a disposizione del gestore. In ultimo, la vasca ludico polifunzionale sarà di competenza esclusiva del gestore».

La Pigna evidenzia poi il possibile aumento delle tariffe, a scaglioni, per l’affitto delle corsie, che poi ricadrebbe sulle famiglie intenzionate a iscrivere i propri figli ai corsi. «Si tratta di una concorrenza impari che avvantaggia il gestore – conclude Verlicchi –. Le società sportive, che è già saranno costrette a spostarsi durante i lavori in altre piscine con tutti i disagi del caso, non sono state tutelate. In pratica, si sta trasformando una piscina da pubblica a privata».

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