26 Lug 2024 08:47 - Cultura e Spettacoli
È uscito il libro per i 10 anni di Cestha: protagonista il cavalluccio marino
“Cestha: primo salvataggio – Il cavalluccio marino” è stato scritto da Fabio Cavallari. Sarà presentato il 29 agosto al Bagno Finisterre
di Redazione
È uscito nei giorni scorsi, per i tipi dell’editore Ponte Vecchio di Cesena, il libro “Cestha: primo salvataggio – Il cavalluccio marino”, scritto da Fabio Cavallari e realizzato dall’associazione ToGether-Tozzi Green Odv in occasione del decennale del Cestha, il Centro Sperimentale per la Tutela degli Habitat di Marina di Ravenna.
Si tratta del primo libro di una ideale collana sugli animali curati dal Cestha, ed è dedicato al cavalluccio marino, l’animale “simbolo” del Centro. Il libro sarà presentato ufficialmente giovedì 29 agosto al Bagno Finisterre di Marina di Ravenna, alla presenza dell’autore.
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Il libro su Cestha
Fra i mille modi possibili per raccontare la vita di questo singolare e affascinante animale del mare, l’autore – uno scrittore lombardo autore di decine di libri, fra cui il recente “Adesso parlo io”, uscito nel 2022 per Lindau – ha scelto una strada bizzarra, fuori dalle righe e decisamente suggestiva.
«Potevamo dare parola ad un biologo marino, ad un giornalista scientifico, a un comunicatore esperto delle acque e dei suoi abitanti – racconta Cavallari -. Invece abbiamo optato per una soluzione più semplice e al contempo fantastica: a parlare è un cavalluccio marino. Abbiamo dato voce a chi voce non può avere, restituendogli l’onore della leggenda che gli antichi greci celebravano su di lui. Lo abbiamo reso moderno, in qualche maniera pop».
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«Questa però è e rimane una narrazione sui generis, fatta di paradossi, domande inevase e aneddoti reali. Potremmo ritenerla un omaggio letterario al cavalluccio marino ma, allo stesso tempo, una modalità per raccontare l’avventura di questo gruppo di ragazzi che a Marina di Ravenna, da dieci anni, sta facendo un lavoro straordinario con gli animali marini in difficoltà, in via d’estinzione, per l’inquinamento dei mari e per gli effetti accidentali della pesca”».
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